di Alessia CASIRAGHI
Il fascino di Grace Kelly ritratta a passeggio per le vie di New York negli anni ’50, l’indimenticabile scatto di nozze di una radiante Jacqueline al fianco di John F. Kennedy, le istantanee rubate dalla Grande Mela negli anni ’30.
E’ un viaggio a ritroso nel tempo la mostra organizzata allo Spazio Forma di Milano fino all’11 Marzo dal titolo “Donne di Life”. Scatti tutti al femminile, non tanto per il soggetto ritratto, quanto più perché la firma delle più celebri fotografe di Life.
In mostra i lavori di Martha Holmes, scomparsa nel 2006, , ritrattista di celebrità del cinema, come Judy Garland, del mondo dell’arte, come Jackson Pollock, o di first lady americane, come Eleanor Roosvelt.
Alle celebrities ha preferito invece l’universo dei teenagers americani la russa Nina Leen, che con la sua mitica Rolliflex ha immortalato adolescenti nei fast food dei primi anni ’60, gli studenti dei College più famosi d’oltreoceano e le bellezze da spiaggia. famosi i suoi reportage sui teenager americani, e animali, che amava tantissimo.
E’ sbarcata invece nella Grande Mela a soli 17 anni, in cerca di fortuna, la fotografa tedesca Lisa Larsen. E il suo sogno americano è diventato realtà reporter per Vogue, il New York Times, Glamour e altri magazine prestigiosi, entra a far parte dello staff di Life nel 1950.
Un’anima vagabonda quella di Lisa, che amava girovagare per i luoghi più sperduti del mondo, a caccia di angoli segreti da immortalare, ma sua è anche l’immagine del matrimonio fra John e Jacqueline Kennedy. Nel 1956 in piena guerra fredda riesce a farsi accreditare per un servizio in Unione Sovietica, e nello stesso anno, si spinge fino ai confini della Mongolia, primo fotografo occidentale a mettere piede in un Paese retto da un governo stalinista. Una carriera fulminante, interrotta però improvvisamente a soli 34 anni.
E sempre in tema di Unione Sovietica, non si può non citare Bourke-White, la prima donna fotografa assunta da Life, che negli anni ‘30 realizzò un reportage nei luoghi dell’industria sovietica, con budget da record e il più alto numero di assistenti al suo seguito.
La mostra, a ingresso gratuito, raccoglie 35 fotografie, tra scatti e stampe ai sali d’argento, realizzate a partire dai negativi originali conservati negli archivi della Life Gallery of Photography di New York.
La collettiva celebra il 75mo anniversario dalla pubblicazione del primo numero della rivista Life, che uscì il 23 novembre 1936, con in copertina la diga di Fort Peck in Montana.
E gli appassionati non potranno dimenticare il mitico scatto che ha fatto il giro del mondo che ritraeva un marinaio americano in procinto di baciare una giovane donna nel V-J Day. L’istantanea porta la firma di un occhio maschile, Alfred Eisenstaedt. In questo caso, l’eccezione vale davvero la pena.