Molti film ci fanno capire che per prendere un criminale è fondamentale pensare come un criminale. A volte persino agire da criminale.
Una buona parte della storia televisiva ci ha parlato di poliziotti infiltrati, che da bravi buoni agivano all’interno della mala ma sempre in buona fede, cercando però di rimanere sulla retta via.
Cosa succede però quando si ha a disposizione una vera e propria autorità del crimine a disposizione?
Questa è la storia di White Collar – Fascino Criminale, e di fascino il giovane protagonista, esperto d’eccellenza nelle più complicate truffe, ne ha da vendere: è interpretato infatti dallo splendido Matt Bomer, che per prestanza fisica non passa certo inosservato.
Ma andiamo alla storia. Bomer interpreta, come già accennato, il giovane Neal Caffrey, un truffatore piuttosto giovane ma che non la manda a dire a nessun altro “collega” in fatto di esperienza. Dopo anni passati a raggirare un’innumerevole quantità di gente, Neal viene (ma non certo senza fatica) catturato e scopre che la squadra che si è occupata di prenderlo gli stava dietro dalla bellezza di tre anni.
Dopo l’arresto, Neal giunge all’FBI scortato da Peter Burke, agente che si occupa della divisione “White Collar”, ovvero quella sezione che si occupa di tutti i crimini non violenti, con particolare attenzione per l’appunto alle truffe. Grazie a lui, Neal viene condannato al carcere: deve scontare ben quattro anni in galera, e per essere certi che impari la lezione, i suoi accusatori pretendono che li sconti in una prigione di massima sicurezza.
Peccato che il bel Neal, dopo soli tre mesi di prigionia, riesca a scappare con tranquillità. A cercarlo corre l’agente Burke, che, non meno preparato di lui, riesce nel giro di pochissimo tempo a riprenderlo. Proprio in questa occasione, Neal confiderà a Burke importantissime informazioni su un truffatore ricercato. Rendendosi conto che le sue informazioni possono servire all’ambizioso Burke, Neal, una volta in galera si offrirà come consulente in cambio della semilibertà.
E’ così che inizia una collaborazione che non risparmierà emozioni e colpi di scena, e che porterà alla scoperta di particolari della vita di Neal che lasceranno con il fiato sospeso anche le più romantiche di noi.
Il consiglio? Naturalmente vederlo. La serie è arrivata alla terza stagione e non ha perso mordente, cosa che fa ben sperare in una quarta serie all’altezza delle precedenti. Buona visione!
Caterina Damiano