“Attenti al mio prossimo libro: si intitolerà Go the fuck to sleep” aveva scritto su Facebook Adam Mansbach, papà di Vivien, due anni, stremato perché la figlia impiegava mediamente due ore ogni sera per addormentarsi. E il libro è arrivato in cima alla classifica di Amazon prima ancora della distribuzione in libreria. A breve uscirà anche la traduzione italiana, “Fai ‘sta c…o di nanna”.
La storia è scritta come una tradizionale filastrocca per la nanna, con versi che ritraggono gli animali che si preparano per la notte, in una natura idilliaca (“i gattini sono acciambellati con i loro piccoli / gli agnellini si sono adagiati con il gregge”).
Anche le immagini sono tipiche dei libri per bambini, ma non vi venga in mente di leggere questa storia ai vostri figli: ogni quartina si conclude infatti con la frase “Go the fuck to sleep” o con qualche variazione sul tema.
La parola fuck ritorna ben 14 volte nel libro, insieme ad altri improperi, in un crescendo di rabbia dell’autore. Cresce di pari passo l’ilarità in chi legge. Per questo il libro ha avuto un grande successo. Il problema della nanna è evidentemente un tema scottante per i genitori dei bambini piccoli, ed è sicuramente meglio ridere che piangere. Anche se qualcuno ha denunciato “la dissacrante volgarità” di papà Adam.
Siete curiosi?
E’ il video nel quale Noni Hazlehurst, attrice australiana, legge la fiaba davanti al caminetto, come una vecchia nonna, rimanendo assolutamente impassibile, con un aplomb molto British. Potrebbe essere una soluzione, no!?
Livia Buseghin