Nei giorni del 20 e 21 ottobre, il Centro Congressi Capranica ha ospitato la XII Convention di Donne e Impresa: l’Osservatorio Confartigianato sull’imprenditoria femminile artigiana in Italia ha presentato un’interessante ricerca realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato relativamente alle regioni più attente ai bisogni delle donne.
Secondo la ricerca, la palma di regione “amica” spetta all’Emilia Romagna, che sembrerebbe essere la regione che offre alle donne le condizioni migliori per lavorare, fare impresa e conciliare le esigenze professionali con quelle di cura della famiglia, a seguire le Provincie autonome di Bolzano e Trento, il Friuli Venezia Giulia e l’Umbria. L’Osservatorio di Confartigianato ha misurato la capacità di ciascuna regione italiana di mettere a disposizione delle donne l’habitat ideale per accedere al mercato del lavoro, sulla base di 41 indicatori raggruppati in 5 ambiti: imprenditoria femminile, mercato del lavoro femminile, istruzione e capitale umano, servizi di welfare e tempi di arrivo al lavoro e accessibilità ad alcuni servizi pubblici.
Le regioni più “ostili” all’imprenditoria femminile sembrerebbero essere la Campania, dove si registrano le condizioni meno favorevoli al lavoro femminile, seguita da Puglia, Sicilia, Calabria e Basilicata.
Secondo i dati, nel 2009 il tasso di inattività delle donne in Italia è stato pari al 48,9%, oltre 13 punti superiore al 35,7% registrato nell’Europa a 27. Un risultato che riporta il bel paese indietro di un ventennio, considerato il fatto che il dato è uguale a quello registrato nel 1987 dai paesi dell’allora Comunità europea.