La sua suola rossa è diventata il simbolo di provocazione ed eleganza in tutto il mondo, tanto da finire in una causa legale per rivendicarne l’esclusività come dettaglio identificativo del brand. Lui, Christian Louboutin, nato nella banlieue parigina ma da subito sedotto dalle atmosfere eccentriche e retrò del Folies Bergères, festeggia i suoi primi 20 anni di carriera.

Era il 1992 quando lo stilista francese aprì la sua prima e boutique in Rue Rousseau, nel primo arrondissement di Parigi, il cuore pulsante della capitale. Aveva 28 anni, e alle spalle una gavetta con uno dei più grandi maestri, Roger Vivier, da lui ribattezzato ‘le Picasso de la chaussure’. Animo inquieto quello di Christian: a 16 anni aveva lasciato Parigi per partire, zaino in spalla, per l’India. Niente vocazioni misticheggianti o sabbatiche, Louboutin aveva uno scopo preciso visitare gli studi cinematografici di Bollywood.

Oggi, ‘the god of shoes’, come lo chiamano in America, festeggia i 20 anni ai piedi delle donne con una capsule collection inedita, che ripercorre i successi e gli eccessi della sua carriera. E per non farsi mancare nulla, il Museo del Design di Londra inaugurerà una mostra in suo onore che aprirà i battenti a marzo 2012.

La nuova capsule collection, che si chiamerà ‘20 shoes for 20 years of Christian Louboutin’, è un viaggio attraverso il mito di Louboutin: dalle classiche stringate cono motivo a collage in punta, alla calzature rosa shocking impreziosite da decorazioni floreali, fino ai modelli più vintage, come i sandali stiletto con cinturino a strisce bianco e nero, o per le glamour, i sandali in plexiglass tempestati da una pioggia di fiocchi rossi. Il rosso del resto è il colore della passione, e degli spiriti curiosi, e un po’ eccentrici.

L’avvenire è dei curiosi per professione”, chiosa Jim nella pellicola di Truffaut ‘Jules e Jim’. C’è da crederci.

Alessia CASIRAGHI