Bellissime, altere, svettanti su zeppe lavorate e con intagli magistrali dallo sguardo deciso, il trucco marcato, le silhouette impassibili, ben definite ma che dietro dietro riescono a rivelate incredibili chiaroscuri: sono le donne che hanno sfilato ieri sera al Circolo Filologico di via Clerici, a Milano, per la maison Aigner. Ed il clima si fa ancora Art Dèco.
L’autunno inverno 2012 2013 della maison è tutto un richiamo alle austere forme di Tamara de Lempicka con alcuni elementi irrimediabilmente tratti dalle grandi donne della cinematografia contemporanea: Isabella Rossellini, Tilda Swinton e Anjelica Huston sono le muse predilette.
Ed è lo stile androgino che mi sembra la faccia da padrone, anche in questo appuntamento della Settimana della Moda di Milano.
I materiali sono fluidi ma dai bordi enfatizzati. Le strutture geometrizzanti si lasciano andare ad ampie scollature, decolleté preziosi con ricami in cristallo, mentre le gonne e i vestiti da giorno che arrivano fino al ginocchio, la sera si trasformano in pantaloni e gonne a vita alta, abiti slim fit in jersey fluido, giacche ampie, trench corti o oltremodo lunghi e pantaloni da cavallerizza.
L’Espressionismo di Aigner è questo ma è ancora qualcosa di più.
Si tratta di una sintesi perfetta di eleganza e sobrietà, un “Understatement” dove sono i materiali speciali a spiccare, in abbinato ad accessori–scultura.
Per la prossima fredda stagione Aigner propone jersey in seta, veli, lana crepe, punto milano, seta satinata, montone, visone mescolando il sintetico e il naturale: “una scelta dettata dalla volontà di riprodurre puntualmente lo stile e il metodo stilistico degli anni ’30” – mi dicono.
Anche la pallette delle cromie è ampia e creativa: si va dal blu cristallo – “ispirato agli zaffiri di Ceylon, molto in voga negli anni ’30” – , all’ avorio e bianco sporco, grigio-bruno, mogano, verde oliva, verde bosco, blu elettrico, mora, rosa, uva e nero.
Il tutto abbinato alle iconiche borse che s’ispirano ai modelli ideati dal celebre Paul Poiret: con manici corti, più o meno grandi, sono degli esercizi di stili sui quali spicca l’”Arte Factum, un pezzo che punta ad essere il must have per la lunga lavorazione artigianale che le ha dato vita – per la cronaca, Art Factum è una handbag in pelle di razza con una superficie lucente, dotata di una rivoluzionaria forma a scatola con gli inserti in pelle levigata -. Non passa inosservato nemmeno Girello, modello dalla forma angolare e rigida con un elegante gancio a torsione e decorazione metallica nella parte superiore pelle levigata alternata a porzioni lavorate a rilievo.
Finita la rassegna dei dettagli-gioiello? E non avete visto la gamma diaccessori in pieno stile monumentale e Art Dèco: ero in prima fila fra i fotografi, ed ecco che meraviglie di scarpe, cinture e braccialihanno rasserenato la terza serata di Milano Moda Donna.
Una vasta gamma di splendidi complementi per il look più chic, tutti in linea con il mood anni ’30. Completano la collezione bracciali, spille, scarpe e cinture.
Insomma attraverso l’originale rivisitazione proposta da Aigner, l’Art Decò di Tamara de Lempicka entra nella moda contemporanea, affermando una femminilità forte e decisa, sofisticata e indipendente. Godetevela.
Paola PERFETTI