Arrivederci costumi da bagno, all’anno prossimo gelati e ghiaccioli. Fatto il cambio dell’armadio, con l’arrivo dell’autunno cambiano anche le abitudini alimentari. Minestre e brodini possono però essere insaporiti da erbe aromatiche o prodotti di stagione, come i funghi. E per il dolce? Dato che questa settimana ci occupiamo di Piemonte, come non parlare delle castagne sabaude e delle loro qualità.
Di questo buonissimo achenio tipico dell’autunno si possono realizzare prelibate marmellate, torte o i famosi – e golosi- marron glacé. Senza stare a zuccherare a oltranza, la polpa chiara all’interno della buccia coriacea contiene un elevato livello calorico che rende sconsigliabile a chi segue una dieta il consumo del cosiddetto “pane dei poveri”, ma perfetto per i bambini che non possono assumere latte di vacca. Eppure, i più golosi amanti di questo frutto sapranno che la castagna è ricca di sostanze amidacee che la rendono nutriente ed energetica e di sali minerali come potassio, fosforo, zolfo, sodio, magnesio, calcio, cloro e ferro.
In Piemonte poi, dove l’attività agricola vale l’1,35% del PIL regionale, corrispondente all’1,84% di quello nazionale, esistono ben tre tipi diversi del “pane dei poveri”: il sapore dolce e delicato della castagna Cuneo IGP, quello della Val Borbera e delle Valli di Lanzo.
Dal 1999 la protezione dell’alimento base delle valli alpine sabaude è diventato l’obiettivo primario della Comunità montana valli Monregalesi che in collaborazione con Alti Enti ha costituito Gal (Gruppo di Azione Locale), associazione con base a Cuneo che mira a fare della città piemontese il centro europeo del prelibato achenio. A questo proposito sono state create reti europee che esportano in Francia, Spagna, Portogallo e Corsica. La castanicoltura della Comunità montana delle valli Pesio, Gesso e Vermenagna si estende per 4000 ettari e produce oltre 25000 quintali di frutti destinati prevalentemente al mercato del fresco con sbocchi commerciali a Milano, in Svizzera, nei Paesi dell’Unione Europea e negli Stati Uniti.
Essendo un farinaceo la castagna fa molto bene a chi soffre di itterizia, mentre la vitamina B, il fosforo e il potassio favoriscono l’equilibro nervoso e nutrizionale.
Gustata come dolce nel Montblanc, cotta sul fuoco nella padella forata o nel risotto, la castagna piemontese solletica il palato e allieta l’organismo.
Giulia DONDONI