Ricchezza, fascino e talento. Non manca proprio nulla a Maria Sharapova. O forse sì. Soprattutto negli ultimi mesi, la bella russa sembra avere una sorta di ansia da prestazione, diciamo, nei momenti… clou.
A Miami, torneo che rimane tabù, ha perso contro Agnieszka Radwanska la terza finale su tre giocata nel 2012, dopo essersi inchinata per due volte a Victoria Azarenka a Melbourne e a Indian Wells. Una maledizione, che ormai sta diventando anche un fattore psicologico. E dire che i successi, in passato, non le sono mancati.
Nata a Njagan, nella Siberia occidentale, il 19 aprile 1987, ha conquistato giovanissima le luci della ribalta nel mondo della racchetta. Era appena maggiorenne quando salì al numero uno del ranking, per due volte, nel 2005. Non lo era ancora quando nel 2004 stupì tutti e vinse Wimbledon umiliando in finale nientemeno che Serena Williams per 6-1 6-4, diventando la tennista più giovane di sempre a conquistare lo Slam londinese.
Nello stesso hanno ha conquistato anche il WTA Championships a Los Angeles, battendo sempre l’americana nell’atto conclusivo. Alta, fisico da modella, predilige la potenza e accompagna ogni suo colpo con un forte gemito che è un po’ il suo marchio di fabbrica. In carriera ha vinto in totale 24 tornei, tra cui spiccano sei Tier One, tre Premier 5 e soprattutto tre tornei dello Slam.
Oltre a Wimbledon, la Sharapova ha vinto anche lo Open nel 2006, battendo in finale la belga Justine Henin, e l’Australian Open nel 2008, con la vittoria in finale sulla serba Ana Ivanovic.
Poi un paio di anni in chiaroscuro, senza acuti particolari e con l’uscita dalle Top 10. Fino al cambio di coach all’inizio del 2011, quando passa sotto la guida di Thomas Hogstedt. I risultati iniziano a vedersi.
Torna subito tra le prime 10 con la finale persa a Miami dalla Azarenka, poi un maggio da protagonista sulla terra rossa, non proprio la superficie preferita. Maria vince gli Internazionali d’Italia e conquista le semifinali del Roland Garros, l’unico Slam che ancora le manca. A Wimbledon, con l’uscita di scena prematura delle Williams, è considerata la grande favorita ma inciampa sull’ultimo ostacolo, quello della ceca Petra Kvitova.
Inizia quì la maledizione delle finali, che continua a perseguitarla in questo 2012.
Un anno che, comunque vada sui campi da tennis, si chiuderà in bellezza per la Sharapova, che il prossimo 10 novembre convolerà a nozze con il suo fidanzato, il cestista dell’Efes Pilsen Istanbul Sasha Vujacic. La cerimonia si terrà proprio nella capitale turca.
Un po’ di gossip d’altronde non poteva mancare per la bella Masha. Impossibile non ripensare, a tal proposito, a quanto affermato dal cantante dei Maroon 5 Adam Levine, che aveva giudicato disastrose le sue prestazioni sotto le lenzuola ai tempi di una loro passata relazione.
Chissà se col tempo è migliorata oppure se anche a letto continua a soffrire di ansia da prestazione come ogni tanto le accade in campo…
Fabio CASATI