Quando si pensa a Fiuggi la prima cosa che viene in mente è l’acqua che ha reso celebre il comune del frusinate. Stazione termale per la cura di patologie ma anche acqua da bere, balzata recentemente agli onori della cronaca.

Ma andiamo per ordine.

«Io ò bevuto circa due mesi sera e mattina d’una aqqua d’una fontana che è a quaranta miglia presso Roma, la quale rompe la  pietra;  e  questa  à  rotto  la mia  e  fàttomene  orinar  gran parte. Bisògniamene fare amunizione in casa e non bere né cucinar con altra, e tenere altra vita che non soglio…»

Con queste parole Michelangelo Buonarroti descriveva in una lettera del 1549 le proprietà benefiche dell’acqua delle Terme di Fiuggi, che lo aiutarono ad alleviare i dolori dei calcoli renali di cui era vittima. Come lui anche re, nobili, ambasciatori e papi (come Bonifacio VIII e Pio X), oltre a politici (Giovanni Giolitti, Benedetto Croce e Alcide De Gasperi) avevano una “passione” per quest’acqua oligominerale diversa dalle altre.

Utilizzata per la cura della calcolosi renale e delle sue recidive, l’acqua di Fiuggi è una vera e propria medicina naturale utile per trattare patologie urogenitali grazie alle ricche proprietà diuretiche capaci di sciogliere i calcoli renali.

All’interno della Fonte Anticolana e della più conosciuta Fonte Bonifacio VIII della stazione termale, tra fontanelle, aree verdi e spazi coperti, gli ospiti si sottopongono a cure mediche che comprendono visite specialistiche, riabilitazioni di ogni tipo e trattamenti quali aerosol, agopuntura e chinesiterapia. Con le sue proprietà antimicrobiche e antivirali, regola il metabolismo e influisce positivamente su tutto l’organismo, idratando e prevenendo l’invecchiamento della pelle.

Il Comune deve la propria fortuna soprattutto alle proprietà benefiche di quest’acqua e del centro termale annesso, uno dei più conosciuti in Europa che attrae un flusso turistico così elevato da far sì che la città possieda il maggior numero di alberghi del Lazio dopo Roma.

Terme di Fiuggi è spa ma anche golf, con il suo campo pubblico nel quale è possibile praticare questo sport senza l’obbligo di acquisto di quote societarie. La ricca vegetazione e i declivi naturali rendono le competizioni piacevoli tra 18 buche disposte su una distanza totale di 5.884 metri. Senza contare l’importanza della struttura nel panorama congressuale nazionale, che ha ospitato momenti chiave del nostro Paese come la “svolta di Fiuggi”.

Risale poi a qualche settimana fa la notizia della fine alla bagarre tra il Comune del frusinate con l’azienda ternana Sangemini che dal 2002 ha gestito l’imbottigliamento dell’acqua di Fiuggi. Il Tribunale di Frosinone ha respinto il reclamo presentato dal gruppo umbro in seguito al precedente provvedimento giudiziario che aveva stabilito la restituzione dello stabilimento al Comune termale. Una decisione che secondo il sindaco di Fiuggi Fabrizio Martini «consolida l’importante risultato conseguito con l’esecuzione del 12 settembre, quando Acqua e Terme Fiuggi è riuscita a riappropriarsi dello stabilimento».

Insomma, ora conoscete il segreto di Fiuggi, ma mi raccomando… acqua in bocca.

 

Giulia DONDONI