La cura della persona e le terme nell’antica Grecia avevano un carattere sociale. Dopo l’esercizio fisico i pensatori solevano dissertare facendo un bagno in acqua calda per poi passare nell’esedra pronti a educare anche lo spirito. Il laconium romano, discendente dalle terme greche che vanta i natali in Egitto, era così frequentato dal popolo che vari imperatori fecero a gara per superare i loro antenati costruendo terme sempre più maestose. Agrippa creò le prime terme pubbliche nel 25 a.C, Nerone nel 65 d.C., Commodo nel 185 d.C., Diocleziano nel 302 d.C. e molti altri ancora.

Vanto imperiale mirato ad accrescere la popolarità tra i sudditi, le terme, che avevano tariffe d’accesso basse, erano talmente imponenti da riuscire a contenere fino a 600 romani.  Create in modo che il calore venisse distribuito in maniera uniforme, venivano utilizzati cavi che passavano attraverso i muri e pavimenti sovrapposti a vespaio.

Centri ricreativi polifunzionali, micro città nella città alimentate da grandi acquedotti, che includevano palestre, piscine, parchi, librerie, piccoli teatri (per ascoltare poesia e musica), persino una grande sala per le feste.

Non solo cure per il corpo ma anche per la mente. Aperti dalle ultime ore del mattino, i parchi termali prevedevano un ciclo che principiava dalla palestra per poi passare al tepidarium, la stanza più grande e lussuosa delle terme dove per un’ora ci si ungeva con olii. L’antico “day spa” continuava nel calidarium, stanza più piccola nota per le acque tiepide, per poi concludersi nel laconicum dall’aria secca ad altissima temperatura. Ciclo allietato da una nuotata finale nella piscina d’acqua fredda frigidarium.

Il popolo romano dilettava inoltre la sua permanenza cibandosi del frutto di bacco, il vino, che era appannaggio solo del sesso forte che aveva compiuto i trent’anni d’eta.

La vinoterapia è tutt’oggi riconosciuta come trattamento benefico che sfrutta le proprietà organolettiche contenute nei derivati della vite, ovvero un alto contenuto di polifenoli.

Duttile nelle sue funzioni cosmetiche è un ottimo disintossicante, tonico, antiossidante e bioattivatore estetico. Ottimo per il dimagrimento e la depurazione svolge un’ingente azione antistress.

Schierato in prima posizione nella lotta all’invecchiamento della pelle e ai radicali liberi, il trattamento adotta uva a bacca esclusivamente nera usandone bucce, semi e raspo. Un processo ad hoc crea, grazie all’uso del frutto, specifici prodotti cosmetici: fanghi, creme, olii essenziali che donano elasticità e vigore al derma aumentando la resistenza dei vasi sanguigni e migliorandone conseguentemente la microcircolazione.

E’ proprio vero: un bicchiere di vino al giorno leva il medico di torno!

 

Martina PISASALE