Fuori piove e fa freddo e allora, cosa c’è di meglio che accendere il fuoco nel camino e sprofondare in poltrona?
Ma, se questa immagine attira, certo non è ugualmente attraente il “dopo”, quando il camino è spento e, ahimè, bisogna pulirlo.
Se, però, si seguono alcuni accorgimenti, questa operazione non è poi così drammatica.
Innanzitutto è opportuno ricordare sempre che la cenere calda va depositata in un contenitore di metallo per almeno 24 ore prima di essere buttata via. Ciò è indispensabile per evitare che un residuo ancora acceso possa creare un incendio se buttato nella spazzatura.
Altra cosa importante da non dimenticare è che, fuori dalla camera di combustione, i pezzi di carbonella fumanti sono pericolosi perché producono monossido di carbonio.
Per togliere la cenere calda occorre una paletta di ferro e una spazzola di metallo, che può togliere anche i lapilli non ancora del tutto spenti.
La cenere fredda, poi, può essere tolta con un’aspiracenere esistente in commercio e valida per ogni tipo di caminetti e stufe.
Inoltre, l’aspiracenere è facile da utilizzare e da pulire, perché cenere e residui si depositano nel fusto senza rovinare o intasare.