Era la notte del 24 ottobre 2011 quando i genitori la trovarono priva di vita nel suo letto.
Gaia Bendoni aveva appena compiuto 18 anni quando morì nella sua casa di Arezzo a causa di un difetto congenito al cuore che le ha provocato una cosiddetta “morte cardiaca improvvisa”. Stando a quanto sostiene il Pm Andrea Cusani della Procura di Firenze, Gaia non morì per colpa di un tragico destino: a spezzarle quella giovane vita fu l’incuria del suo medico che sarà chiamato a comparire in aula il prossimo 17 aprile. L’accusa è di omicidio colposo.
Secondo quanto scrive La Nazione, il professor Luigi Padelletti, uno dei cardiologi più rinomati di Firenze nonché noto insegnante universitario ben visto e stimato da tutti, non fece impiantare a Gaia un semplice pace-maker che le avrebbe potuto salvare la vita.
«Finite di considerarla una malata, escludo che possa morire nel sonno». Con queste parole il cardiologo fino all’ultimo rassicurava la famiglia della 18enne che ora chiede giustizia.
Giulia DONDONI