Finita la prima settimana di primavera possiamo chiudere il nostro focus dedicato al risveglio dei sensi dichiarandoci pronte ad affrontare la bella stagione. Bella per chi? Cosa dovremo aspettarci? E davvero ci sentiremo meglio? Come promesso ieri, torniamo ad affrontare questi, ed altri temi “in rosa”, con Mauro Coruzzi, in arte Platinette. Anche sulla bellezza e le “buone nuove” non ci siamo fatti mancare il suo parere.

Come sarà la primavera di Platinette?
Dal punto di vista personale non soffro di meteropatia e ho quasi ormai nostalgia dell’inverno: essendo un “caloroso” comincio a patire tra un po’…

Primavera per Platinette è...
Mi piace l’idea del risveglio, mi piace di più quando si manifesta nelle donne, negli uomini credo sia totalmente indifferente. Uno scamiciato, uno stampato a fiori, un gilet leggero, una bicicletta, un’aria leggermente più sana per il primo colore preso in viso o sulle gambe sono proprietà delle donne, sarebbe un esproprio toglierglielo. La primavera, per me, è donna. L’inverno è uomo.

Quando Platinette si sente Bella? La primavera aiuta a sentirci meglio?
Non credo, non nel mio caso (sorride, N.d.r.). Meno mi si deve, meno mi vedo e meglio sto, nel senso non ho un buon rapporto con me, con il mio aspetto. So di poter essere splen-di-da (scandisce bene, N.d.r.) ma soltanto quando recito una parte che è una messa in scena dichiarata e simula il fascino femminile. Peraltro, altamente improbabile in una persona della mia stazza e con i miei modi non proprio tra i più carini. Non vedo la bellezza in me, non la cerco, non l’ho neanche mai perseguita. Tento piuttosto di salvarmi, vista l’età, e la bellezza c’entra poco. Non mi interessa il discorso del “bello dentro e bello fuori” che trovo odioso. Piuttosto, mi interessa rintracciare la bellezza nelle fattezze degli altri: quando guardo una donna e quando guardo un uomo la riconosco ancora. So che mi è totalmente estranea, ma questo non è un cruccio, è un dato di fatto.

Il fascino, l’intelligenza, non possono essere comunque sinonimi di bellezza?
Sa, quando si va a letto con qualcuno in genere non si va a letto con un cervello. Non è che una il giorno dopo ti racconta: “guarda, ho avuto una notte d’amore con uno così intelligeeente, ma mi sono sentita così intelligeeeente anch’io…”. No, non succede. E’ meglio non coprirsi con le fette di prosciutto, è meglio “magnarle”, e sapere che c’è un tipo di attrazione che può derivare dal fascino, dall’appeal, ma quel tipo di attrazione è fatta di ragionamento, di circostanze, di conversazione. Non è mai un’attrazione di quelle che ti tolgono il respiro e che non ammettono repliche.

Un bacio tra amiche: Patty Pravo e Platinette

E allora il fascino?
Il fascino è una prerogativa di certe donne, ad esempio di quelle dello spettacolo che conosco io, che tale mi comunicano. Altri tipi di donne, come intelligenti, o particolari, o che abbiano una specialità, mi incutono semmai soggezione e rispetto, e quella è un’altra cosa. Più che il fascino, qualcuna di “non bellissima” ha carisma. Sono donne capaci, entrando in una stanza, di occuparla senza dire una parola, anche se sono alte 1 metro e 20, per usare un paradosso. Quelle donne hanno carisma perché sanno come si fa, o involontariamente, attraggono, gli sguardi e l’attenzione. La bellezza passa un filo in secondo piano, rispetto al carisma.

Qualche esempio?
Se penso a delle mie contemporanee, per questione di formazione personale, tutte le volte che incrocio Patty Pravo, e mi è capitato spesso negli anni, credo anche sia un’amicizia vera, capisco che cos’è il fascino e capisco ancora di più che il suo carisma è talmente elevato che anche se stonasse non mi importerebbe nulla. Il gesto di quella mano e di quel polso così sciolto, di quell’aria che muove intorno a sé, nessun’altra è in grado di riprodurlo con le stesse percentuali di riuscita. E’ questo ciò che mi interessa.

Paola PERFETTI