Attrice, produttrice, tre Nastri d’argento, sette candidature ai David di Donatello e al Globo d’oro: oggi Francesca Neri, una delle protagoniste del cinema nostrano degli ultimi decenni, compie 50 anni. Dalla prima piccola partecipazione ne Il grande Blek di Giuseppe Piccioni, poco dopo gli studi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, fino ad Una famiglia perfetta di Paolo Genovese, passando ovviamente per quel Le età di Lulu di Bigas Luna che la consacrò come sex symbol, più di trenta pellicole diretta da registi del calibro di Pedro Almodovar e Pupi Avati.
«Una donna deve dichiararli sempre gli anni che ha. Mai vergognarsene. Oggi mi piaccio di più, mi sento bene non solo fisicamente ma mentalmente, mi sento più consapevole».
Durante la fortunata “trilogia spagnola”, Le età di Lulu, Spara che ti passa e Carne trèmula, torna anche a lavorare in Italia diretta da Gabriele Salvatores (Sud), Cristina Comencini (Matrimoni) e Giuseppe Bertolucci (Il dolce rumore della vita), prima di espatriare ancora per interpretare Allegra Pazzi nell’Hannibal di Ridley Scott d’inizio millennio.
Nel frattempo, solidissima, continua la storia d’amore con Claudio Amendola dalla quale nel 1999 è nato Rocco: «Siamo insieme da quasi 18 anni, siamo cresciuti insieme lui mi ha dato la concretezze, è terreno, solido, io sono un acquario aria».