Per molti anni è stato il volto familiare che c’ha fatto compagnia, mentre alle ore venti cenavamo con la Tv sintonizzata sul telegiornale. Poi, Cristina Parodi, ha deciso di entrare nelle nostre case al pomeriggio, ospitandoci nel salotto buono di Mediaset quello di Verissimo. Dopo numerosi programmi tv, un ritorno al primo amore (il telegiornalismo) e, di nuovo, trasmissioni di intrattenimento, pare che Cristina abbia deciso di studiare da First Lady, a seguito dell’elezione del marito, Giorgio Gori, a sindaco della città di Bergamo.

E per farlo, la giornalista, ha scelto un modello (di stile e non solo) certamente pretenzioso: Michelle Obama. Tant’è vero che per festeggiare il marito ha scelto lo stesso abito che aveva indossato la First Lady Americana nel 2012 in occasione dell’elezione di Barack Obama, al suo secondo mandato. Ora va bene il citazionismo, va bene la voglia di apparire low profile (l’abito in questione è di Asos, acquistabile sul sito ad un prezzo – peraltro scontato del 30% – di 54,22 euro), ma la scelta della Parodi non ci pare un’idea brillantissima. In primis perché è un abito di due anni fa. Secondariamente perché rischia di apparire quella che volgarmente potremmo definire una “copiona”.

Anche perché se ci fermiamo un attimo a guardare gli scatti che la immortalano insieme al marito (che tra le altre cose si è presentato in maniche di camicia bianca, così come il “socio” Barack), sembra proprio che Cristina voglia emulare Michelle non solo nell’abbigliamento, ma anche nei gesti e nelle espressioni. Ma ne ha veramente bisogno? Assolutamente no.

La Parodi è uno dei volti più belli e puliti del telegiornalismo italiano, che negli anni si è fatta ammirare per la sua classe e per l’eleganza nel modo di vestire, nei gesti e nell’atteggiamento. Esperta di costume, con una buona dose di passione per la moda, Cristina ha uno stile tutto suo che non ha nulla da invidiare – con le dovute differenze del caso – a quello di Michelle. Ci chiediamo perché l’abbia fatto. Escludiamo che non ricordasse – lei, attenta com’è – la mise del 2012 della Obama. Siamo più propensi a pensare ad un’astuta mossa per finire prima e meglio sotto i riflettori. L’effetto, però (tutt’altro che riuscito), è quello del copia e incolla.

 

Pinella PETRONIO