Una giungla. Milano durante la Fashion Week diventa una giungla. Quello che i cittadini milanesi sono costretti a vedere durante le Settimane della Moda milanese è un vero spettacolo, da cui rimangono talvolta incuriositi, talvolta divertiti, talvolta ancora disgustati. Ci occupiamo di moda, è vero. La amiamo nella sua forma più pura, nel suo lato artistico, nella bellezza di creazioni che raccontano la storia sartoriale di un Paese, ne esprimono la sua eccellenza e creatività. Ma è anche vero che, noi di Bellaweb, facciamo parte di quella categoria che osserva la fauna fashionista con lo stesso occhio con cui la osserva il cittadino che vede Milano invasa da fenomeni da circo. Mai capiremo perché, ad esempio, sia cool indossare delle ciabatte con il pelo. Mai capiremo perché si vedano in giro donne con abiti lunghi e ottocenteschi. Mai capiremo perché sia top che uomini indossino capispalla con gli orsetti e camice di pizzo con fiocco al collo, che nemmeno Lady Oscar quando non indossava la divisa. Eppure, tant’è. Ci abbiamo fatto il callo. O forse no. Non ce lo faremo mai.
La terza giornata della Milan Fashion Week è iniziata per noi con Emporio Armani. Il Re della Moda italiana porta in scena una donna non inquadrabile in uno schema predefinito. Quella immaginata da Giorgio Armani per la primavera estate 2016 della linea Emporio è una donna che riesce a muoversi con grande disinvoltura tra il maschile e il femminile, esprimendo una grazia leggera e nel contempo estremamente forte, usando ogni look per esprimere uno stato d’animo, senza mai essere schiava di un preconcetto. Sfilano piccole giacche abbinate a bermuda, che rivelano le gambe, blazer e spolverini oversize rubate dall’armadio del fidanzato con morbidi pantaloni a sigaretta che si fermano al ginocchio, ma non rinuncia nemmeno a gonne in chiffon o a top in mussola, romanticamente impreziositi da fiori termosaldati. La palette cromatica è calma e rasserenante: si parte con la gamma cromatica dei grigi, per poi proseguire con i toni del rosa carne e pesca, cannella e oro rosa.
Per la collezione Primavera Estate 2016 di Etro, Veronica Etro attua una significativa inversione di tendenza. Inversione di tendenza che tuttavia si presenta come un naturale approdo di un percorso creativo che è dovuto passare in mezzo ad una storia importante come quello della famiglia Etro, per raggiungere una sua personalissima maturità. Gli abiti che sfilano in passerella sembrano raccontare quel mondo del dormiveglia, appena prima di sprofondare nell’universo del sonno, tra sogno e realtà. Ricchi di echi vittoriani, narrano una femminilità che sa estremamente essere quindi solida e romantica, moderna e al contempo tracimante di riferimenti ad un passato non esattamente identificabile. Sfilano abiti lunghi e fluidi, pantaloni di seta ampissimi, leggeri abiti plissettati impreziositi da eleganti passamanerie e ricami, senza dimenticarci dei cappotti-vestaglia dall’animo avvolgente e abiti al ginocchio mossi da ruches. I colori vanno dal bianco al beige e al rosa polvere, passando per il taupe, il blue e il senape.
Prima collezione presentata a Milano per l’austriaco Arthur Arbesser al debutto come direttore creativo di Iceberg, che ha presentato una collezione iper-grafica, i cui rigidi disegni geometrici contrastano con la morbidezza dei tessuti fluidi che scivolano sul corpo. La collezione, accesa da colori acidi (rosso, celeste, bianco, limone, glicine, verde prato) ed estremamente contemporanea, è di grande impatto visivo.
Un perfetto mix tra il look della soldatessa Jane e quello indossato per un safari nella giungla. Per la Primavera Estate 2016, Donatella Versace sceglie di portare in passerella una collezione che celebra le donne di oggi, forte e grintose, a cui la fragilità è concessa solo in piccolissime dosi. Un look militare che si piega al mood Versace, perfettamente rappresentato da ampie tute camouflage, giacche dsartoriali strette in vita da cinture, suit giacca/pantalone dall’animo maschile, completi con caban e gonna lunga e maxi dress tagliati a vivo. Oltre all’immancabile e amatissimo nero, per la sua collezione, Donatella sceglie il verde, il kaki, il bordeaux e un sorprendente verde fluo, abbinati ad una stampa aninalier, frutto di un mix fra tante stampe diverse.
Pinella PETRONIO