Se, fino a qualche tempo fa, erano uncinetto e lavoro a maglia a rilassare, tanto che non era una rarità vedere celebri attori, anche maschi, sferruzzare tra un ciak e l’altro per distendere i nervi ed uscire dalla parte, ora vanno molto di moda i libri da colorare.

Per non costringere mamma e papà a rubare i libri dei figli, ce ne sono ormai tanti dedicati agli adulti, con immagini sempre più difficili e complicate. Tra mandala, ritratti di animali e scene di natura, i soggetti sono tanti e per tutti i gusti e, sembra, siano un metodo infallibile per rilassarsi, dopo una giornata passata a lavorare o tra mille frenetiche commissioni.

Se a New York spopolano edizioni come Secret Garden e Creative cast coloring books, in Spagna spopola l’illustratore Forges con il suo Coloréitor e nel Regno Unito Mel Simone Elliot, specializzata in disegni di celebrità. In Francia hanno addirittura inaugurato una collana, Arte-Terapia, con volumi anti-stress dedicati a disegni d’ogni tipo, dalle farfalle ai cupcakes.

Tornare bambini, dunque, fa stare meglio? A quanto pare sì, perché concentrarsi a riempire il bianco dei disegni sembra aiuti a scaricare lo stress. Lo sosteneva anche Carl G. Jung, che nella colorazione dei mandala vedeva un’importante attività d’introspezione e meditazione dagli effetti rilassanti.

Uno dei motivi per cui questa pratica sembri rilassare è la ripetitività del gesto, che aiuta a staccare completamente dalle preoccupazioni quotidiane e liberare la mente quando è necessario. Insomma, non è obbligatorio, nel proprio tempo libero, dedicarsi a passatempi complicati e colti. Le attività semplici e manuali sono sicuramente più utili per staccare la spina.

Uno studio statunitense del 2012 su studenti universitari ha rilevato che colorare modelli pre-disegnati riduce ansia e umore basso in modo significativo. Studi precedenti hanno dimostrato gli effetti emotivi dei colori, come la scelta del colore può rivelare lo stato d’animo.

I disegni dei mandala, poi, sono quasi ipnotici, tanto da condurre in stati mentali particolari.

Ovviamente, il colouring non può essere considerato una forma di meditazione, o una pratica di consapevolezza, anzi, colorare a volte rischia di diventare un’ossessione, dovuto alla necessità di completare tutti i disegni entro un tempo sempre più breve.
Ma, se non si arriva a questo eccesso, non ci sono altre controindicazioni.

Anche il termine Arte Terapia stride un po’ con la pratica del colouring, poiché questo non implica una parte creativa, se non la mera scelta dei colori, e questo non rappresenta certo la realizzazione di una vera e propria “creazione”.

Tra i benefici dell’arte del colorare c’è, a quanto sostengono anche gli psicologi chiamati in causa, un senso di controllo che viene dal dover rimanere all’interno dei confini prestabiliti. Questo può infondere una certa padronanza non solo sul disegno, ma anche sulla propria vita.

Questa attività piace soprattutto alle donne, perché, come spesso accade, è tipicamente femminile ricorrere a pratiche rilassanti durante il tempo libero. Forse perché, avendo le giornate piene di incombenze, sentono maggiore necessità a lasciarsi tutto alle spalle, soprattutto lo stress.

Vera MORETTI