Ce l’ha fatta. Leonardo Di Caprio, dopo ben sei candidature e quella tipica amarezza di essere sempre un secondo, è riuscito a portarsi a casa l’Oscar come Migliore attore protagonista per The Revenant. Nei giorni precedenti alla notte più glamour e attesa dell’anno, sui social network si è scatenato il delirio. Da un lato l’agguerritissimo #teamleo – quelli che “Leo, non arrenderti, noi ci crediamo“, dall’altro una serie di meme divertenti che ironizzavano sulla sua Odissea per raggiungere l’agognata statuetta. Ad ognuno la sua Itaca.
Questa mattina, sempre i social network, erano se possibile ancora di più un trionfo di hashtag e foto inneggiandi il successo dell’attore, di ex ragazzine, ormai trentenni innamorate di lui, dai tempi di Titanic e Romeo + Giulietta. “Stamattina più che Facebook sembra la mia Smemo del 1997“, scrive Simona Melani. E in effetti non possiamo darle torto, considerando che molte delle donne appartenenti al #teamleo, si sono lasciate andare a nostalgici ricordi di foto dell’attore gelosamente custodite nel diario, di poster attaccati alla cameretta e di platonici innamoramenti. Ché, diciamo la verità, quel Jack Dawson che si sacrifica per salvare la sua Rose è l’emblema di quello che molte donne vorrebbero: essere salvate. Da cosa o da chi, non si sa. Diamo come sempre la colpa alle fiabe con cui ci hanno svezzate da bambine e non indaghiamo oltre.Con questo certamente non vogliamo sminuire la cultura cinematografica delle fanciulle del #teamleo. Ci atteniamo solo scrupolosamente a quello che sui social abbiamo letto.
A fare da contraltare a questo tripudio celebrativo, ci hanno pensato, i dissacratori. “#leonardodicaprio ha vinto l’Oscar, Piove, é il 29 Febbraio, mi sono alzato con la voglia di studiare, ho fatto colazione prima delle 11. Non è che mi sono svegliato in un altro universo?” (Andrea Castagna su FB). “Pensavo veramente che alla fine vincesse L’Oscar L’Orso. Grandissimo Leo, Dopo Tanto Alla Fine ce l’hai Fatta!!!” (Federica Guido su FB). “23 anni di struggente attesa, ma ce l’ha fatta. Leonardo di Caprio è un faro di speranza per tutti gli universitari” (Daniele1 su Twitter). “Buongiorno, #leonardodicaprio ha vinto l’oscar, il surriscaldamento globale è finito, i poveri sono ricchi, la fame nel mondo non esiste più” (Luciana su Twitter). “Lunedì, 29 febbraio, Leonardo Di Caprio che finalmente vince l’#Oscar. I Maya avevano sbagliato di qualche anno” (Sua Maestà su Twitter). E potremmo continuare fino all’infinito.
La verità è che il riconoscimento a Di Caprio, oltre che per la sua innegabile bravura – forse più (dicono gli esperti) in altri film che in questo -, è meritatissimo e la dice lunga anche su quanto sapere aspettare e lavorare duramente e pazientemente alla lunga paghi. Ora che ce l’ha fatta, però, dalla rete si eleva un nuovo coro: “Di Caprio e Winslet presto sposi!“. Questo spera chi li ha amati in Titanic e ha visto lei piangere durante il discorso di Leo per la vittoria. L’attesa pagherà anche in questo caso? Vedremo.
Ma vediamo quali sono stati gli altri protagonisti della serata degli Oscar 2016 ieri al Dolby Theatre di Los Angeles. Standing ovation per il maestro Ennio Morricone, a cui avevano consegnato un Oscar alla carriera nel 2007, che alla sesta nomination ha vinto la statuetta per la migliore colonna sonora, composta per The Hateful Eight. Alicia Vikander e Mark Rylance hanno vinto i premi per i migliori attori non protagonisti, Mad Max: Fury Road è il film che ha vinto più premi (ben sei statuette), Spotlight si è guadagnato il titolo di miglior film, Il Figlio di Saul si è aggiudicato il premio come Migliore film straniero, Brie Larson ha vinto come Migliore attrice protagonista per Room, mentre Alejandro Inarritu ha vinto il premio per la miglior regia, per The Revenant, dopo la vittoria, sempre nella stessa categoria, dello scorso anno che lo aveva visto vincitore per Birdman.
Pinella PETRONIO