Quanti di noi, aprendo il pacchetto della vecchia zia ,hanno sospirato vedendo l’ennesima vecchia sciarpa, magari anche di un colore orrendo? Tanti, sicuramente, e non solo in Italia: negli Stati Uniti alcune persone, spontaneamente, hanno risolto in maniera esemplare il problema delle sciarpe in esubero.
Scherzi a parte in America, ma anche in Canada, soprattutto negli stati del nord, dove il clima è più rigido, alcuni cittadini hanno spontaneamente creato una catena di solidarietà ed invece di dimenticare le sciarpe inutilizzate al fondo di un cassetto hanno pensato di metterle a disposizione di chi ne avesse bisogno.
In tutto il Paese, chiese, gruppi di carità, squadre sportive, e anche semplicemente privati cittadini stanno legando sciarpe intorno agli alberi negli spazi pubblici per prendersi cura di senzatetto nelle loro comunità. Molte delle sciarpe hanno legato un bigliettino con scritto che non è un indumento perso, ma che serve a chi ha bisogno , si deve solo sciogliere la sciarpa dall’albero e usarla, ora che le temperature sono in calo.
Un gruppo a St Paul, Minnesota ha appeso oltre 1000 sciarpe nei 21 parchi pubblici della città, e la stragrande maggioranza è stata fatta ai ferri da un circolo di signore capitanate dalla trentunenne Elizabeth Sammons.
A Shelby, nella piazza centrale della città del North Carolina, ogni sciarpa è accompagnata dal bigliettino che dice Se la fortuna in questo momento non è dalla tua parte, sappi che almeno questo dono è fatto con tanto amore”
Sono circa un milione e mezzo le persone senza tetto negli Stato Uniti secondo i dati rivelati dall’Economist, certamente non saranno le sciarpe legate agli alberi a cambiare la situazione, ma certo, prima di Natale, ci fa bene sentire queste storie e ci fa venire voglia di fare qualcosa di buono anche noi per senza tetto e persone disagiate. In fondo non è che a noi italiani manchino sciarpe, ci sono certi armadi che riuscirebbero a scaldare tutti i senzatetto del mondo in solitaria!
Per avere maggiori informazioni sull’iniziativa e sui dati il sito WarmUpAmerica.org è l’organo più efficace.
Silvia GALLI