Anlaids torna nelle piazze italiane, il 3 e 4 dicembre, con l’iniziativa I bonsai di Anlaids, con Rossella Brescia come testimonial, per raccogliere fondi, attraverso coloro che faranno una donazione e si porteranno a casa la pianta simbolo della lotta contro l’AIDS, a favore della ricerca e della prevenzione da HIV.
Si tratta di un progetto importante, che ricorda di non sottovalutare un male che, nonostante non se ne parli più molto, ancora oggi colpisce duramente.
Per sensibilizzare, e per capire a che punto è arrivata la ricerca, abbiamo incontrato Federico Torzo, Segretario Generale di Anlaids Onlus, al quale abbiamo fatto qualche domanda mirata.
Ecco cosa ci ha risposto:
I bonsai di Anlaids ritornano nelle piazze italiane. Ci raccontate di questa iniziativa?
Con questa storica iniziativa i volontari di Anlaids scendono nelle principali piazze italiane per offrire i Bonsai al pubblico a fronte di una donazione minima che sarà devoluta al sostegno dell’Associazione e della sua attività di oltre 30 anni volta a finanziare la ricerca scientifica, l’informazione, la prevenzione e la lotta allo stigma delle persone affette da HIV.
Chi volesse acquistare un bonsai e fare la sua donazione come può reperire informazioni su dove potersi recare?
È possibile trovare tutte le piazze in cui saranno presenti i banchetti di Anlaids sul sito http://www.anlaidsonlus.it/qui-sai-dove-trovare-i-bonsai/
Negli ultimi anni si parla sempre meno di AIDS. È pericoloso abbassare la guardia?
Non si deve assolutamente abbassare la guardia e l’attività dell’Associazione è volta proprio anche a informare e sensibilizzare, in particolare i giovani, sul fatto che l’HIV è ancora una minaccia. Basti pensare che oltre il 50% dei casi di AIDS segnalati nel 2015 era costituito da persone che non sapevano di essere HIV-positive.
Cosa dicono i numeri al riguardo? Il rischio di contagio sta davvero calando?
Sicuramente sono stati fatti molti passi avanti nella cura e assistenza alle persone affette da HIV. Infatti in Italia non nascono più bambini sieropositivi. Nonostante questi dati incoraggianti, nell’ultimo anno risultano, ancora, circa 3.500 le persone che hanno contratto il virus HIV.
Che tipo di prevenzione occorre fare? Cosa dire ai giovani per sensibilizzarli e far capire che rischiare potrebbe essere fatale?
Con l’AIDS non si scherza ed è una malattia da cui non si guarisce. Sicuramente è importante ricordare ai giovani quanto sia importante la Prevenzione sia nel rapporto sessuale che nel contatto con il sangue di persone di cui non si conosce lo stato sierologico
Inoltre è importante che i giovani sappiamo che fare il test per l’HIV è semplice e può essere fatto nel pieno rispetto della riservatezza. È generalmente gratuito nei centri pubblici ed esiste anche un kit per il test rapido sulla saliva, che fornisce il risultato dopo circa 20 minuti. In caso di esito positivo ovviamente si dovrà sempre riconfermare il risultato con il test sul sangue.
Vera MORETTI