Dicembre è scandito dalla corsa ai regali e dalle cene ed eventi natalizi ai quali si deve presenziare, in un calendario dell’Avvento che rischia di farci perdere di vista il vero spirito del Natale, quello che ci avvolge e ci protegge come la più calda delle coperte.

Come tutti, anche io non sono immune a questa sfrenata caccia al dono perfetto, ma, per sopravvivere, da qualche anno ormai ho deciso di intervallare i doveri a gradevoli ed indimenticabili piaceri.
Generalmente comincio a Sant’Ambrogio, approfittando delle prime festività del mese, e finisco il 23, proprio un giorno prima che i festeggiamenti ufficiali abbiano inizio.

Di cosa sto parlando? Ebbene, a casa mia esiste un’usanza molto piacevole: scambiarsi gli auguri con tutte le persone care che non potremo incontrare il 24 e il 25 dicembre, perché impegnati in cene e pranzi in famiglia.
E allora, organizziamo the natalizi con amiche, cugine, zie, durante i quali parliamo, ci scambiamo auguri e regali e ci scaldiamo il cuore con qualche leccornia e tanti abbracci.

All’inizio, sembrava che non tutti capissero il mio desiderio di prolungare così tanto le feste. C’è chi, infatti, non le ama quanto me e, anzi, farebbe il possibile per evitarle del tutto! Ma, anno dopo anno, gli incontri organizzati da me stanno diventando anch’essi parte della tradizione di Natale, tanto che le persone invitate non vedono l’ora di parteciparvi.

Il motivo non riguarda gli “effetti speciali” con cui stupisco gli invitati, ma, piuttosto, il desiderio di donarci reciprocamente un po’ di tempo per parlare guardandosi negli occhi, senza alcun dispositivo tecnologico che faccia dai filtro. Niente Whatsapp, niente email, niente “due parole perché sono di fretta”, ma solo calma e tranquillità, un’ora, o magari due, senza mai consultare orologio, messaggi, telefonate. Ed è un vero toccasana, che fa tornare alle radici e fa capire la vera essenza del Natale.

Un’utopia? Niente affatto! Se si desidera qualcosa, si riesce sempre a trovare il modo per realizzarla, e, diciamolo, almeno nei periodi di festa concediamoci di accantonare ciò che non ci piace per dare spazio a quello che vogliamo veramente. Niente visita alla lontana parente brontolona, che neppure si ricorda di noi, e pomeriggio dedicato alle amicizie vere.
E’ una soluzione che fa bene all’umore ma anche alla salute, e che permette di arrivare al pranzo di Natale con il sorriso sulle labbra!

Vera MORETTI

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