Se il matrimonio è considerato la tomba dell’amore, chissà cosa pensano gli scapoli impenitenti delle coppie con figli!
Se, infatti, uno dei nemici principali dell’intimità e della passione è sicuramente la routine e la troppa confidenza, che rubano qualsiasi alone di mistero, affascinante ed eccitante, sicuramente anche l’avvento dei figli mette a rischio gli equilibri di una coppia, sesso compreso.
Ma davvero bisogna rassegnarsi a lunghi momenti di castità, dove fare l’amore diventa quasi un fugace miracolo?
La risposta è no, o almeno non sempre. Se escludiamo i periodi in cui una neomamma ha poca, pochissima voglia di intimità con il partner e tanto, tantissimo bisogno di affetto e caste coccole, per non parlare del sonno perduto, in realtà una donna rimane tale anche quando è madre e, se a volte si mostra sfuggente o a disagio, lo è perché fa fatica ad accettare il suo nuovo corpo e il suo nuovo ruolo.
Contrariamente a quanto si pensi, infatti, anche le donne pensano al sesso quotidianamente, ma non lo danno a vedere per insicurezza, per stanchezza e a volte anche per pigrizia.
Come fare dunque? E, soprattutto, come conciliare i tempi, se in casa ci sono anche i figli?
Occorre, ovviamente, cambiare le proprie abitudini, allinearle alle esigenze dei bambini e approfittare dei pochi momenti di calma piatta per regalarsi un po’ di intimità. Se si tratta di incontri brevi e fugaci, pazienza. L’importante è non perdersi nell’abitudine e nel pensiero che i figli cresceranno e allora si tornerà ad avere tempo per il sesso.
Mai pensiero sarebbe più sbagliato! Non è così semplice, né così ovvio, che tutto torni come prima, anzi, magari non accadrà mai, perché un figlio cambia le proprie esigenze, e i propri desideri, perciò, se ci si trascura in nome del pargolo, poi si rischia davvero di non avere niente da dirsi, se nel frattempo ci si era annullati nel ruolo di genitori dimenticandosi di quello di marito e moglie, o compagni di vita.
Non è semplice, non è immediato, perché le giornate di una famiglia tipo sono frenetiche e nervose, ma, proprio per questo motivo, non è forse più facile apprezzare il silenzio, quando all’improvviso cala intorno a noi, quando i bambini finalmente dormono e temporaneamente si sono deposte le armi?
E allora, meglio approfittarne, prima della prossima richiesta, che potrebbe sopraggiungere da un momento all’altro sottoforma di brutto sogno, sete, paura del buio, malessere notturno…insomma, quando si ha famiglia occorre cogliere l’attimo, accantonando anche la stanchezza e il timore di non essere apprezzati.
Vera MORETTI