Che oggi si celebra il Ringraziamento lo sanno anche i muri ormai, nonostante non sia una tradizione europea, nonostante alcuni cerchino di non cedere alla tentazione di americanizzarsi, ma complice il Black Friday e la gran parte della cinematografia internazionale, non possiamo ignorare questa festa.
Oggi vi raccontiamo il Ringraziamento partendo, come piace fare a noi di Bellaweb, con la storia di una donna, la donna che l’ha reso, non senza sforzi, la festa che è oggi. Stiamo parlando di Sara Josepha Hale.
Sarah Josepha Hale nata nel New Hampshire nel 1788, fu la prima donna editrice americana e autrice di molti romanzi e poesie, pubblicò quasi cinquanta opere in tutto.
E’ grazie a lei che il Presidente Lincoln dichiarò festa Nazionale una giornata dedicata semplicemente da dire “grazie”; grazie a lei ed ai suoi 40 anni di campagne, fu una delle prime attiviste in prima linea per l’educazione delle donne e i diritti di proprietà e redattore della rivista femminile di maggior successo del XIX secolo: Godey’s .
Sara sposò un uomo amante del sapere e dello studio come lei, che morì appena 10 anni dopo le nozze mentre lei aspettava il loro quinto figlio. Ne fu talmente devastata che indossò il lutto per il resto dei suoi giorni – morì nel 1879.
Si trasferì a Boston nel 1827 per accettare la direzione della rivista Ladies Magazine che nel 1837 divenne Godey’s Ladies ‘Book, e vi rimase come redattore per oltre trent’anni.
Durante il suo mandato come redattrice di riviste, Sarah Josepha Hale divenne enormemente influente come arbitro del buon gusto, delle buone maniere, della vita familiare e delle “scienze domestiche”.
Con l’approssimarsi della guerra civile, Sarah riteneva che una giornata nazionale di ringraziamento avrebbe avvicinato le famiglie e la nazione. Ha fatto pressioni sul vari presidenti, ma senza successo, mentre catturò l’attenzione del presidente Lincoln oltre a quello dei lettori della sua rivista.
Nel 1863 il Presidente dichiarò il quarto giovedì di novembre il Giorno del ringraziamento, e da allora le leggende e le dicerie si sovrappongono attorno alle origini di ciò che realmente avvenne a Plymouth, nel Massachusetts.
La Hale da buona giornalista qual era, ha anche descritto e insegnato a festeggiare la ricorrenza dalle colonne della rivista e con un capitolo del suo libro Northwood la vita al Nord e al Sud.
Ha poi descritto un’enorme quantità di cibo: zampa di maiale, lombo di montone, lombata di manzo, verdure, salsa, oche, anatroccoli, sottaceti, conserve, una torta di pollo – e la torta di zucca celebrativa.
” Ogni posto aveva un bicchiere di vino e due bicchieri, con una fetta di pane integrale sopra un bicchiere rovesciato. Per dessert c’era budino di prugne, crema pasticciera, torta, dolci e frutta.” scrive la Hale.
Da bere, avevano degli spiriti fatti in casa: vino di ribes, sidro e birra allo zenzero e, per rispetto a un visitatore inglese, la famiglia prendeva un caffè dopo il pasto.
La Hale venne dimenticata dopo la sua morte e per la maggior parte del ventesimo secolo. Il suo lavoro è stato per lo più ignorato fino a quando gli studiosi femministi l’hanno riscoperta negli anni ’90.
I critici recenti hanno visto la Hale come una scrittrice ed editrice che ha avuto una grande influenza sul ruolo delle donne, la schiavitù e la moralità. Oggi, è considerata la donna americana più importante impegnata nell’impresa letteraria a metà del diciannovesimo secolo.
A noi non resta che dire “We give Thanks” (Noi diciamo grazie)
Silvia GALLI