E’ quasi San Valentino, siamo innamorati, magari all’inizio di una relazione, quando il tasso di romanticismo tocca le vette più alte, eppure… San Valentino non ci piace, o meglio lo riteniamo un inutile spreco di denaro Lo riteniamo un festa puramente commerciale e che non ha nulla a che fare con l’amore. Come possiamo fare?
Ovviamente stando rintanati in casa con il proprio “significant other” e facendo qualcosa di romantico. Ad esempio tappezzando lo specchio del bagno con post it recanti frasi d’amore oppure nascondendo bigliettini in vari posti della casa, nella giacca, sul computer, ovunque il nostro partner li possa trovare nell’arco della giornata.
La colazione è decisamente meno banale della cena, preparare magari dei red velvet pancake? Oppure una torta di mele sfornata prima di andare in ufficio ? E se fosse il classico uova e pancetta?
Offriamo un massaggio, un buono per un massaggio da utilizzare quando meglio si crede, ma non in una Spa, nella propria camera da letto!
Prepariamo la tavola- per la cena questa volta- con la miglior tovaglia e i piatti più preziosi e poi prepariamo il suo piatto preferito: non è detto che sia un piatto di alta cucina, potrebbe anche solo essere una banale cotoletta alla milanese.
Stupirlo con una playlist Spotify, naturalmente privata, con i pezzi utilizzati in fase di corteggiamento può essere un’idea originale e molto romantica.
Ma anche preparare un fondue au chocolat può essere una buona idea, poco costosa e di successo assicurato, magari guardando un film romantico- ma anche no- accoccolati sul divano.
In tempi in cui le foto si scambiano sui social e gli archivi sono sul cloud, una bella foto stampata è un gesto da non sottovalutare. Di cornici ne sono pieni i negozi e non è certo necessario scegliere quella in argento massiccio, basta anche solo una molletta e l’effetto è stupefacente.
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Non vi abbiamo convinti? E’ possibile, in effetti, l’unica cosa da fare a San Valentino, soprattutto se odiamo San Valentino è fare quello che si vuole, anche, perché no, festeggiare qualche girono dopo, quando fiori e cioccolatini, lo sappiamo bene, costano la metà.
Silvia GALLI