I millennials, diciamolo pure con un po’ di invidia, sono quello che noi quarantenni o giù di lì vorremmo essere, almeno a settimane alterne. Perché? Perché ovviamente hanno in mano il mondo e con la loro spensieratezza sono in grado di dettare le mode. Ecco l’ultima, che riguarda le vacanze.
Ogni volta che un amico inizia a descrivere i suoi prossimi piani di vacanza è difficile non provare una sfumatura di invidia. Cioè, finché non chiede “Vuoi venire?”, ecco sintetizzato il concetto di “drop in”.
Si può descrivere come una via di mezzo tra la vacanza da “solista” o in solitaria, che dir si voglia e la vacanza organizzata con tanto di gruppone e scambi di mail o chat che durano settimane.
Ecco come funziona:
Un capofila (o host, che potrebbe essere una coppia di amici o una coppia) blocca le date di un viaggio, inclusi i voli, se applicabile. Poi lo racconta, o invita le chiunque pensa potrebbe unirsi: un amico conosciuto durante un viaggio, un fratello che vive in un altro stato, un collega. Gli invitati possono a loro volta portare con sé amici. Non ci si può aspettare di rimanere tutti insieme per tutta la durata del viaggio, anzi spesso si procede a spezzoni.
Si opta di solito per un grande appartamento con numerosi posti letto, oppure per la formula hotel con la possibilità di aumentare le camere, ma essendo una forma molto fluida, è evidente che non è un problema se non si dorme tutti sotto lo stesso tetto!
A questo punto viene il bello: ognuno fa quello che vuole! Chi preferisce darsi al trekking lo può fare, chi sceglie di oziare a bordo piscina anche… insomma vale la regola del liberi tutti.
C’è sempre la possibilità di non legarsi e non trovare affinità con alcuni compagni di viaggio, ma evitare l’onere di fare le cose insieme fa miracoli e riesce a ridurre al minimo i conflitti. E, molto probabilmente, al contrario, si conosceranno persone rapidamente e in maniera profonda nella maniera che accade solo quando si è insieme in un posto sconosciuto, e si è aperti a esperienze a cui non avresti mai pensato.
Solo una domanda… Ma chi l’ha detto che va bene solo per i Millennials la vacanza drop in?
Silvia GALLI