Quando si apriranno le gabbie, la prima cosa che farò è mettermi al sole. E abbraccerò gli amici. Ci metteremo a ridere o ci spunteranno le lacrime. Non so come sarà. Ma qualsiasi cosa sia sorrideremo. Felici di essere vivi”. In queste parole, pronunciate durante un’intervista al Corriere della Sera rilasciata qualche settimana fa, c’è l’essenza della sua anima. All’età di 48 anni, se ne va Ezio Bosso, in quello che l’umanità ricorderà per sempre come un annus horribilis, lasciandoci in un mare di sconforto.

Ma lasciandoci anche una lezione di vita da tenere sempre a mente, da tenere lì sul comodino e ripassare tutte le volte che per motivi futili sentiamo salire in gola lo sconforto. Grande maestro di vita, pianista, direttore d’orchestra e compositore torinese, Ezio Bosso sapeva come toccare e fare vibrare le corde dell’anima, non soltanto con la sua musica straordinaria, ma anche con le sue parole pregne di vita nonostante la malattia neurodegenerativa che lo aveva colpito e costretto in carrozzella, nonostante il cancro che se lo è portato via.

Non si è mai arreso, Ezio Bosso. Ha sempre lottato con contagioso entusiasmo per la vita, aiutato in questa battaglia dalla passione per la musica, suo grande e imperituro amore. “La musica ci cambia la vita e ci salva. Le persone che vengono ospiti da me, entrano da personaggi e escono da persone. La bacchetta mi aiuta a mascherare il dolore e non è una cosa da poco“, spiegava dopo la serata evento di Che storia è la musica.

Non possiamo ricordarlo con la sua amata musica, ma possiamo certamente rendergli omaggio con alcune delle sue citazioni e delle sue dichiarazioni più belle. Parole che celebrano il valore della musica, la forza della vita, e che dobbiamo tenere a memento ogni volta che sentiamo di perdere il controllo, che crediamo di non farcela, che dobbiamo lottare con i mostri della nostra mente.

Ezio Bosso, le citazioni più belle

“Sono un uomo con una disabilità evidente in mezzo a tanti uomini con disabilità che non si vedono”.

“La musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme”.

“Ho smesso di domandarmi perché. Ogni problema è un’opportunità”.

“Vedete, non c’è un confine. La musica non è solo un linguaggio ma una trascendenza, che è ciò che ci porta oltre”.

“La musica ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare”.

“Noi essere umani dal mio punto di vista siamo un po’ buffi, passiamo la vita a erigere muri quando abbiamo questo luogo a lungo combattuto a portata di mano”.

“La musica mi ha dato il dono dell’ubiquità: la musica che ho scritto è a Londra e io sono qui”.

“Il tempo è un pozzo nero. E la magia che abbiamo in mano noi musicisti è quella di stare nel tempo, di dilatare il tempo, di rubare il tempo. La musica, tra le tante cose belle che offre, ha la caratteristica di essere non un prodotto commerciale, ma tempo condiviso. E quindi in questo senso il tempo come noi lo intendiamo non esiste più”.

“La musica provoca le emozioni, ma sono storie di sentimenti, del profondo che abbiamo dentro”.

“La malattia non è la mia identità, è più una questione estetica. Ha cambiato i miei ritmi, la mia vita. Ogni tanto “evaporo”. Ma non ho paura che mi tolga la musica, perché lo ha già fatto. La cosa peggiore che possa fare è tenermi fermo. Ogni giorno che c’è, c’è. E il passato va lasciato a qualcun altro”.

“La musica è una vera magia, non a caso i direttori hanno la bacchetta come i maghi”.

“Amo la Sicilia, come una terra a cui appartengo. Amo la sua luce, soffro per i suoi problemi, amo la sua gente, le sue architetture, i suoi sapori e in fondo il mio primo lavoro in un istituzione lirica è stato proprio per un festival lirico a Trapani a 17 anni”.

Pinella PETRONIO

(Credit ph. @eziobosso)