Di questi tempi c’è un po’ di reticenza nel dichiarare l’età soprattutto quando si superano i 50. C’è voglia di sembrare più giovani e ci si sente lusignati quando qualcuno ci dice ‘Te li porti benissimo’ (sottinteso gli anni!). Invecchiare è spesso visto come qualcosa di cui aver paura ma se parliamo di autostima, beh almeno quella sembrerebbe migliorare con l’età.
L’età in cui l’autostima raggiunge il livello più alto sarebbe quella dei sessanta, dunque, il culmine del benessere mentale si raggiunge con un po’ di esperienza di vita. Del resto, la consapevolezza è un percorso da conquistare e per farlo ci vuole del tempo. A proprosito non possiamo non citare Calvino: “Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane“.
L’autostima: lo studio che la analizza
La notizia è stata condivisa qualche tempo da dal Time che ha riportato ed analizzato uno studio approfondito del Psychological Bulletin.
“La mezza età è, per molti adulti, un momento di circostanze di vita altamente stabili in settori come le relazioni e il lavoro. Inoltre, durante la mezza età adulta, la maggior parte delle persone investe ulteriormente nel ruolo sociale che ricopre, il che potrebbe ancora di più incrementare la propria autostima“, queste le parole di uno degli autori dello studio Ulrich Orth, un professore di psicologia all’Università di Berna in Svizzera.
L’analisi ha racchiuso 191 articoli di ricerca sull’autostima che includono dati di quasi 165.000 persone soffermandosi su una serie di diversi gruppi demografici e fasce di età. L’autostima inizia a svilupparsi dai 4 agli 11 anni, i bambini acquisiscono un senso di indipendenza sociale e cognitiva nel corso della loro esistenza. Per poi proseguire con l’adolescenza che inizia dagli 11 ai 15 anni in cui l’autostima, contrariamente a quanto si possa immaginare, rimane stabile a causa delle relazioni sociali che diventano più intense e importanti.
Autostima ed adolescenza: come funziona
Successivamente si riscontra un aumento sostanziale fino all’età di 30 anni, quindi più gradualmente durante la mezza età adulta, prima di raggiungere un picco intorno ai 60 anni e rimanere stabile fino ai 70 anni.
“La vecchiaia comporta spesso la perdita di ruoli sociali che possono minacciare l’autostima“, spiega il Dottor Orth. “Inoltre, l’invecchiamento spesso porta a cambiamenti negativi in altre possibili fonti di autostima, come lo stato socioeconomico, le capacità cognitive e la salute“. Questi fattori secondo lo studio non sembrano intaccare l’autostima, fino all’età di 90 anni almeno.
MaZ