Sandro Veronesi, Gianrico Carofiglio, Valeria Parrella, Gian Arturo Ferrari, Daniele Mencarelli e Jonathan Baziz: sei i nomi dei finalisti per il Premio Strega 2020.
Di solito i finalisti sono cinque, ma in quest’anno particolare a dir poco anche i finalisti hanno subito una variazione.
Il regolamento prevede nella short list anche il romanzo di un piccolo editore, ed è stato inserito Febbre edito dalla piccola casa editrice Fandango.
Il premio Strega, vale la pena ricordarlo, è un premio letterario che viene assegnato annualmente all’autore o autrice di un libro pubblicato in Italia, tra il 1º marzo dell’anno precedente e il 28 febbraio dell’anno in corso.
Il Premio è stato istituito a Roma nel 1947 da Maria Bellonci e da Guido Alberti, proprietari dell’azienda che produce appunto il liquore Strega.
Un nome che è legato ad antichissime, si parla dei tempi degli antichi romani, storie sulla stregoneria a Benevento.
Il premio Strega, nel secondo dopoguerra fu un vero e proprio traino della cultura italiana.
Mara Bellonci, ideatrice del premio scrisse infatti “Cominciarono, nell’inverno e nella primavera 1944, a radunarsi amici, giornalisti, scrittori, artisti, letterati, gente di ogni partito unita nella partecipazione di un tema doloroso nel presente e incerto nel futuro. Poi, dopo il 4 giugno, finito l’incubo, gli amici continuarono a venire: è proprio un tentativo di ritrovarsi uniti per far fronte alla disperazione e alla dispersione”
Il premio in denaro è di 5.000 euro, ma a fare la differenza è l’impatto che il premio ha sulle vendite dei libri.
Anche se il favorito di quest’anno è, dopo le prime votazioni, Sandro Veronesi con il Colibrì, certamente uno dei romanzi di cui più si è parlato nel 2019, non ci dovremmo stupire di un colpo di mano in fase finale.
Per avere risposta però, bisogna attendere il 2 luglio, quando ci sarà la serata finale, in diretta televisiva dal Ninfeo di VIlla Giulia, a Roma, una finale certamente meno affollata, ma di sicuro emozionante.
Silvia GALLI