#FreeBritney è tra i trend di Twitter ormai da giorni, sia in America, ma anche in Italia. Torna a far parlare di sé una delle star più discusse e chiacchierate dell’ultimo ventennio.
Partiamo dall’inizio: Britney, nonostante abbia 38 anni è ancora sotto la tutela legale del padre, la “conservatorship“, tutela imposta nel 2008 e legata ai problemi di salute mentale che risalivano all’anno precedente.
Tutti ricordiamo perfettamente le immagini di Britney con testa completamente rasata e ombrello in mano e, soprattutto tutti ricordiamo le dichiarazioni insensate che la popstar rilasciava in continuazione.
Ecco, da quel momento il padre James e l’avvocato Andrew Wallet – che per dovere di cronaca dobbiamo dire che si è dimesso a marzo- hanno firmato la tutela di Britney.
Ma di che cosa si tratta in pratica?
Britney, a causa della tutela non può disporre autonomamente delle sue finanze, non può guidare, non può rilasciare dichiarazioni alla stampa e nemmeno pubblicare post.
Inoltre non si può sposare né vedere i suoi figli in libertà senza l’autorizzazione del genitore.
A quanto sembra deve continuare a cantare con la voce in farsetto e non utilizzando la propria più profonda ed adulta. James, per questo “lavoro” incassa 130,000 dollari all’anno.
Andrew Gallery, un fotografo che aveva collaborato con la Spears negli anni d’oro, ha letto recentemente sul social TikTok, una lettera che al cantante gli aveva affidato. Lo scritto sembra avvalorare i sospetti dei fans: che la ragazza, cioè, sia manipolata dal padre.
Questo non ha fatto altro che riportare in auge il movimento #FreeBritney.
Da qualche anno il movimento #FreeBritney si scalda, quando viene deciso il prolungamento della tutela da parte del padre della star. Si tratta sostanzialmente di proteste fuori dai tribunali e trend sui social.
Ultimamente anche Miley Cirus e altre star come Chiara Ferragni si sono unite alla preoccupazione dei fans.
Che ci sia sotto qualcosa di poco chiaro è fin troppo evidente, che Britney sia una persona fragile è altrettanto ovvio. Ma quanta buona fede c’è nei comportamenti del padre della star?
Non ci resta che attendere settembre per capire, con la prossima udienza che succederà. Intanto la madre Lynne ha chiesto di essere inclusa nella gestione del patrimonio della figlia come “persona interessata” e lei, fino ad ora, è sembrata favorevole a una maggiore libertà della popstar.
Silvia GALLI