Non c’è niente di più reale! Quando tu e il tuo fidanzato vi sedete e iniziate a fare la lista degli invitati al matrimonio si dà veramente inizio alle danze.
Per quanto possa essere eccitante, creare la tua lista degli invitati può anche essere una situazione piuttosto delicata, per non dire frustrante. Chi invitare? Chi non invitare? E tutte le persone che i genitori vorrebbero invitare? Calma. Esiste ; esiste un modo per gestire la lista abbastanza semplice ed efficace. Diamo un’occhiata. Si tratta di un sistema di domande
La prima domanda è : Come conosci questa persona
famiglia, amici o lavoro?
famiglia: include parenti stretti e più lontani
amici: persone che sono legate dai tempi della scuola o da meno tempo, non importa, ma che non lavorano insieme agli sposi.
lavoro: questi sono i colleghi o i superiori.
Chi fa parte delle prime due categorie deve rispondere ad un altro requisito:
Negli ultimi due- tre anni hai parlato con questa persona? Se da parecchi anni non si è parlato- frequentata la persona le chance sono poche, ma andiamo avanti.
Se la risposta è sì l’invito è d’obbligo.Se la risposta è no, possiamo soprassedere.
E se la risposta è più o meno? Serve un’altra domanda.
Questa persona farebbe la differenza alle nozze? Renderebbe la giornata più divertente?
Sì= invito. No= a casa Forse = da decidere.
C’ è un’eccezione al fatto che questa persona non si sia frequentata negli ultimi anni: se i genitori pretendono che venga invitata. La valutazione è delicata, ma va fatta. Se i genitori ci tengono particolarmente l’eccezione qualche volta , si può fare.
Se alla prima domanda invece, la risposta è quella di conoscenza lavorativa, bisogna capire se la conoscenza e la frequentazione sono assidue.
Se sì l’invito è d’obbligo. Altrimenti si risponde ad una ulteriore domanda.
Ci si può permettere di avere questi ospiti alle nozze?
La domanda non è soltanto a livello economico, ma anche di personaggi che possano accompagnarsi a questi ospiti affinché si integrino nella festa. La risposta a questo punto è automatica.
Silvia GALLI