Il Giusto Mezzo si ispira alla iniziativa europea #halfofit – promossa da Alexandra Geese, Membro del Parlamento Europeo – nata per chiedere alla Commissione europea e al Consiglio europeo di rispettare l’articolo 23 della Carta europea dei diritti fondamentali in cui si afferma che “la parità tra donne e uomini deve essere garantita in tutti i settori, compreso l’impiego, il lavoro e la retribuzione“.
La richiesta di #halfofit è molto semplice, adempiere ad un diritto quello di promuovere i diritti delle donne, nonché per la parità tra i sessi, in linea con la strategia per l’uguaglianza di genere della Commissione europea adottata nel marzo 2020. Il Giusto mezzo è proprio questo, una richiesta al governo italiano per destinare la metà del #RecoveryFund a favore delle politiche integrate.
“I problemi delle donne sono tanti e non riguardano solo loro, ma lo sviluppo sano ed equo di tutti. Investire per combattere l’inattività e il basso tasso di occupazione femminile è il più grande moltiplicatore di Pil possibile”. È quanto recita una lettera aperta indirizzata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Governo da Il Giusto Mezzo, movimento composto da donne della società civile, a nome personale e in rappresentanza delle associazioni #DateciVoce, GammaDonna, Le Contemporanee, MammaDiMerda, PrimeDonne e European Women Alliance.
E ancora “affrontare seriamente il gender pay-gap: la disparità salariale non è solo una questione femminile, ma allontana il Paese da un utilizzo efficace delle risorse con le quali creare benessere per tutti. Con una previsione di contrazione del PIL che si aggira intorno al 10% per il 2020, l’Italia ha bisogno del potenziale produttivo di tutte e di tutti. Politiche strutturali e integrate, dunque, pensate con il contributo delle donne e degli uomini che lavorano insieme nei luoghi delle elaborazioni e delle decisioni per contribuire alla prosperità comune, e futura“.
Il Giusto mezzo: la richiesta al Governo
1 – L’allargamento dell’offerta sulla cura della prima infanzia, dei bambini (nidi e tempo pieno) e della cura familiare in generale (anziani e non autosufficienti) anche con una spinta alla condivisione, pensando a un vincolo di spesa percentuale (sia sulla spesa ordinaria che su fondi UE o sul Recovery Fund) a tal fine per le Regioni e i Comuni “inadempienti”, che hanno percentuali minime di offerta di tali servizi.
2 – Il rilancio dell’occupazione femminile (anche riprendendo ipotesi di supporto fiscale: in questo modo, si favorisce l’ingresso delle donne sul mercato del lavoro)
3 – Il gender pay gap, perché la disparità salariale tra uomini e donne non è solo una questione femminile, ma allontana l’intero paese da un efficiente utilizzo delle risorse con le quali creare benessere per l’intera popolazione.
L’appello, scandito dall’hashtag #GiustoMezzo, è stato presentato lo scorso 2 ottobre presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati alla presenza di Gian Paolo Manzella, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Alexandra Geese, Membro del Parlamento Europeo, Verde/EFA e promotrice di #HalfOfIt, e altre rappresentanti del mondo politico e civile italiano, tra cui l’economista Azzurra Rinaldi, l’insegnante Mila Spicola, la ricercatrice Costanza Hermanin e la giornalista Cristina Tagliabue. Assenti ma presenti nel gruppo Lia Quartapelle, Laura Gribaudo e Pina Picerno.
È possibile firmare la petizione sul sito www.ilgiustomezzo.it dove è disponibile il testo integrale.
Photocredit: Giuditta Matteucci