L’ avevano prevista, è arrivata, puntuale come una sentenza la seconda ondata di Covid e ci ha colto, ahinoi, ancora una volta totalmente impreparati.
Purtroppo soprattutto per chi abita nei grandi centri produttivi del paese, si profila proprio in queste ore, un nuovo lockdown che di diverso da quello della Primavera scorsa ha soltanto la scuola in presenza per i bambini più piccoli.
Inutile sottolineare quanto gli animi delle persone siano giù di corda: inevitabile. Ma l’hanno detto studiosi e virologi di ogni fazione che il buon umore o, quanto meno una buona disposizione d’animo, aiuta anche nelle situazioni più critiche. Meglio mettersi d’impegno.
Purtroppo però, l’Italia dei social, quella che sforna virologi e cinefili con la stessa velocità con cui il panettiere sforna i grissini, è polemica anche sul buon umore.
Non passa giorno che non si leggano anatemi su chi, soprattutto famiglie con bambini, ma non solo, cerchi di trovare, nei limiti del consentito, qualche squarcio di normalità
“Halloween in periodo di pandemia? Fate davvero la torta di zucca? Ma state scherzando?”
“Vedo gente pensare alle decorazioni di Natale? Siete degli incoscienti”
Solo per citare due esempi, non certo gli unici. Abbiamo fatto una chiacchierata con chi, già durante il primo lockdown aveva pensato di sollevare l’umore di chi stava a casa facendo del bene: Felicia Kingsley.
Lei è una scrittrice di rosa, amica di Bellaweb da sempre, che ha scritto una novella “Appuntamento in terrazzo” devolvendo tutto il ricavato all’ospedale di Modena. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lei.
“Quando ho pubblicato la Novella che, ci tengo a precisare ,non ha voluto in alcun modo ridicolizzare il covid, ma che in qualche modo era orientata a portare un po’ di buonumore, c’è stata addirittura gente che ha trovato inappropriato pubblicare un romanzo rosa in quella situazione. Il mio pensiero è che si debba anche pensare alla nostra salute mentale mens sana in corpore sano e viceversa!”
” E’ chiaro che in questo momento è necessario prendere tutte le misure necessarie a proteggere se stessi e i propri cari, la corsa ai regali in un centro commerciale affollato mi sembra, sinceramente da evitare, ma addobbare casa, vivere quanto possibile, l’atmosfera natalizia mi sembra sacrosanto. “
Questo clima ci fa diventare troppo seriosi, austeri, il politically correct ci pesa sulle spalle come un macigno, ma siamo sicuri che ci faccia bene?
A nostro parere no, quindi per quanto possibile, viviamoci quello che prudentemente possiamo vivere, perché il buon umore, già da solo è una grande medicina.
Silvia GALLI