Avevamo pensato ad uno scherzo degno della giornata che si celebra oggi, magari millantando una vendita di it bag a prezzi da mercato rionale, ma poi abbiamo desistito.
Di scherzi quest’anno (e pure lo scorso) ce ne ha riservati già fin troppi!
E noi non siamo in grado di eguagliare il colosso automobilistico tedesco che proprio ieri ha innescato polemiche per aver deciso di cambiare il nome in VOLTSWAGEN e al quale possiamo solo porgere i nostri più sinceri complimenti
Abbiamo pensato di raccontare che cos’è il primo di aprile o meglio Fool’s Day come dicono in terra d’Albione.
Una giornata dedicata agli scherzi innocui accompagnati dal grido “pesce d’aprile!”
Il primo riferimento al Fools day è molto antico si arriva addirittura a Goffrey Chancher e ai suoi Canterbury Tales, precisamente nel “racconto della suora del prete” in cui l’autore fa riferimento al 32 marzo.
Alcuni scrittori suggeriscono che il pesce d’aprile abbia avuto origine perché nel Medioevo il capodanno veniva celebrato il 25 marzo nella maggior parte delle città europee, con una festa che terminava il 1 aprile; e quelli che celebravano il capodanno il 1 ° gennaio prendevano in giro quelli che lo celebravano in altre date inventando il pesce d’aprile.
In uno studio condotto negli anni 50 si è scoperto he gli scherzi del primo di aprile terminavano a mezzogiorno esatto.
In Irlanda, era tradizione affidare alla vittima una “lettera importante” da consegnare a una persona nominata. Quella persona leggeva la lettera, poi chiedeva alla vittima di portarla a qualcun altro e così via. La lettera una volta aperta conteneva le parole “manda avanti lo sciocco”.
Nei Paesi nordici La maggior parte dei mezzi di informazione pubblica una falsa storia il 1 aprile; per i giornali questo sarà in genere un articolo in prima pagina ma non il titolo principale.
In Italia, Francia e Belgio c’è il tentativo di attaccare un pesce di carta alla schiena della vittima senza essere notato.
Molti giornali diffondono anche una notizia falsa il primo aprile con un sottile riferimento a un pesce come indizio dello scherzo.
Infine ci siamo chiesti come mai proprio un pesce, la risposta è piuttosto semplice ed immediata: chi è che abbocca all’amo delle nostre battute? Ma ovvio, il pesce !
Attenzione dunque… alle bufale, oggi più che mai.
Silvia GALLI