Sono pochi, pochissimi. Ecco come possiamo sintetizzare la nostra opinione sui gioielli che dovrebbe indossare la sposa nel proprio giorno del sì.
È fondamentale non eccedere perché un eccesso rischia di avere l’effetto lampadario del ‘700, mettendo in secondo piano tutti gli altri dettagli importanti, come trucco e acconciatura.
Le mani
Le mani della sposa devono essere perfettamente curate. Non deve indossare anelli perché l’unico presente deve essere la fede protagonista assoluta. L’anello di fidanzamento verrà indossato, se necessario, dopo la cerimonia ed eccezionalmente alla mano destra.
Se di gioielli si parla, che siano veri.
No ai bijoux. Gioielli in oro, preferibilmente bianco, ma sono accettati anche giallo e rosa, purché sia unico. Sì a perle e diamanti, anche se la tradizione vuole le perle portatrici di lascrime e ad un matrimonio non sembrano foriere di buona fortuna
Non troppi gioielli, l’abbiamo detto, ma soprattutto non tutta la parure. Collana, orecchini e bracciali è troppo.
Gli orecchini se non sono bottoni di diamante o perle possono essere pendenti, ma a patto che siano in accordo con l’acconciatura. No ai pendenti sul capello sciolto. E se proprio devono essere pendenti che siano pendenti corti e minimal, gli chandelier li lasciamo in cassaforte per il gran ballo.
Collana
A comandare è la scollatura dell’abito: con uno scollo rotondo bene al giro di perle o al tennis in brillanti, con lo scollo a v è concesso un pendente. In alternativa, o con altre scollature, nessuna collana.
Bracciale e orologio
Un unico consiglio. No.
Infine l’annosa questione della tiara. Possiamo lasciarla a Kate Middleton, già Meghan Markle, parlando con il senno di poi, non ne avrebbe avuto il diritto. Noi comuni mortali possiamo solo guardare e sognare, nei capelli al massimo un cerchietto.
Per quanto riguarda i gioielli, dunque siamo dell’opinione “Less is more” cioè il meno possibile. La sposa brilla i luce propria, neon le servono grandi orpelli.
Silvia GALLI