John Galliano è un talento epico. Un genio. Un assoluto innovatore. Nessuno, siamo certi, potrebbe controbattere. E così come accade a tanti geni, la vita dell’attuale direttore creativo di Maison Margiela, storico direttore creativo di Dior, si contraddistingue per genio e sregolatezza. Una dicotomia che ha spesso accompagnato i più grandi creativi.
John Galliano
Nato Juan Carlos Antonio Galliano Guillén, il 28 novembre di 62 anni fa, John Galliano è stato, è e sarà un artista eclettico, anticonformista, rivoluzionario. La sua eccentricità, la sua energia creativa fuori dal comune, ne hanno fatto uno dei direttori creativi più importanti degli ultimi anni. Le sue creazioni, all’insegna dell’eccesso e della stravaganza, hanno segnato più di trent’anni di moda, facendone una delle pietre miliari.
Il declino
Ma Galliano, che è stato in grado di portare con il suo ingegno la maison Dior nell’apogeo delle collezioni mondiali, ha conosciuto anche l’abisso più profonde. Ha conosciuto la polvere e l’altar (semi citando Alessandro Manzoni). Il 2011 è stato, in particolare, per John Galliano l’anno del declino. Ripreso visibilmente ubriaco (il video farà il giro del mondo) mentre rivolge invettive e insulti antisemiti ad una coppia in un bar di Parigi, viene licenziato da Dior. Dopo questa sua vertiginosa caduta, che segna il suo punto più basso nell’arresto, John Galliano decide di andare in riabilitazione per porre fine a questo turbine di decadimento dal quale era stato risucchiato. E di risolvere i suoi problemi di tossicodipendenza.
John Galliano, la risalita
Il ritorno sulle scene avviene nel 2014 quando viene nominato direttore creativo di Maison Martin Margiela. Per John Galliano si apre un nuovo felice e fortunato capitolo di vita. Di seguito abbiamo raccolto alcune delle sue citazioni più significative, che riescono bene a restituirci l’immagine di questo idolo della moda.
Citazioni
Certi giorni ho l’impressione che la vera sfida sia semplicemente arrivare alla fine della giornata.
Che noia la semplicità, spesso sono proprio le cose di cattivo gusto ad essere le più divertenti.
Vedo la bellezza della fragilità, del non finito, di un dettaglio.
Lo stile è indossare un abito da sera da McDonald’s, indossare i tacchi per giocare a calcio. È personalità, fiducia e seduzione.
La moda è soprattutto un’arte del cambiamento.
Penso che le persone dovrebbero divertirsi con la moda, dovrebbero divertirsi indossando bei vestiti.
Sii abbastanza spericolato da scommettere tutto o niente per seguire i tuoi sogni.
La gioia di vestire è un’arte.
Se vuoi cose facile, non scegliere la moda.
Non dovresti chiedere perché indossi un cappello? Quello che dovresti davvero chiedere è perché non indossi? Come può un look essere completo senza cappello?
Vestirsi. La gente semplicemente non lo fa più. Dobbiamo cambiare questa situazione.
Hai solo una vita ed è breve, quindi rischia.
Ho un modo di lavorare molto haute couture.
Credo nella disciplina. Quindi, non sono la persona giusta per piangere sulla debolezza e su cose del genere, ma forse non sono umano.
Ma non sono un artista. Forse un artista con la a minuscola.
Ho imparato così tanto su me stesso. Ho riscoperto quel ragazzino che aveva la fame di creare, che credevo di aver perso.
Gli uomini non vogliono che un altro uomo guardi la loro donna perché non sanno come gestirlo
Tutto sembra migliore al mattino.
Non mi interessano i soldi. Non mi interessano davvero. Voglio solo fare quello che faccio.
Ho combattuto per tutta la vita contro il pregiudizio, essendone stato soggetto io stesso.
Il nuovo Galliano sarà ancora più grande e migliore. Amo lavorare, è la mia terapia. Posso disegnare fino alle quattro del mattino tutte le sere e non sentirmi stanco. Mi sono trovato faccia a faccia con i miei demoni, le medicine e l’alcool. Mi sono ricostruito di nuovo.
La moda è un posto molto stressante in cui lavorare per via delle sfilate. Nessuno si aspetta che uno scrittore produca due libri all’anno. È anche un posto molto tossico in cui lavorare.
P.P.
(Credit ph. @muglerize)