Apre oggi, 13 Aprile 2023 la mostra antologica che Fondazione Prada dedica all’artista americana Dara Birnbaum. L’esposizione è visibile fino al 25 settembre 2023 negli spazi di Osservatorio in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano.
Photocredit: Un’immagine dell’artista fotografata da Francesca D’Amico
La mostra, con la curatela di Barbara London con Valentino Catricalà ed Eva Fabbris, offre diverse prospettive per comprendere il percorso di Dara Birnbaum (New York, 1946) in uno spazio, quello dell’Osservatorio, in cui la fondazione si focalizza sulla sperimentazione dei linguaggi visivi e sulla ricerca di continue espressioni artistiche influenzate dal binomio cultura e tecnologia.
La protagonista di questo progetto è un’artista che ha costantemente sfidato i canoni dell’arte e dei mass media e include videoarte, opere audio, installazioni multicanale, fotografie e stampe 3D su Plexiglas realizzati tra il 1975 e il 2022.
La fruizione non segue un ordine cronologico, ma rivela la molteplicità di mezzi artistici e linguaggi impiegati da Birnbaum e, attraverso un’attenta selezione di opere, esplora temi ricorrenti nella sua esplorazione artistica che comprende anche la percezione della figura femminile nella società e nella cultura popolare.
Technology/Transformation: Wonder Woman (1978-79) è una delle opere più famose dell’artista e accoglie il pubblico della mostra all’ingresso in modo da essere subito visibile a tutti i visitatori, rievocando una delle sue prime opere nella vetrina dell’Hair Salon de Coiffure, Inc. a Prince Street di New York. L’ispirazione dell’opera è quella del celebre serial tv Wonder Woman che incarna tutte le contraddizioni del caso con una figura eroica femminile rappresentata da stereotipi banali in una industria come quella cinematografica dominata dal patriarcato.
Immagine della mostra “Dara Birnbaum” dell’Osservatorio Fondazione Prada, Milano. Foto: Andrea Rossetti Courtesy: Fondazione Prada
La sua nota capacità dirompente di interpretare le immagini pop e di ribaltare i registri del mondo della comunicazione si snocciola in tante altre diverse opere lungo i due piani dell’esposizione. Quiet Disaster (1999), ad esempio, con tre immagini ingrandite di anime che ritraggono personaggi in pericolo montate su dischi circolari di Plexiglas per enfatizzare lo sguardo “impaurito” oppure l’opera Operations: December 16-17-18 (1998) trasmessa come un’interruzione radiofonica di un programma di cronaca sulla radio nazionale svizzera. Si tratta di un’opera audio collettiva che contiene un collage di notizie diffuse in diretta mentre gli Stati Uniti iniziavano a bombardare l’Iraq.
Journey: Shadow of the American Dream (2022), è il lavoro più recente dell’artista, che segna l’inizio della seconda parte della mostra al piano superiore dell’Osservatorio. L’installazione multicanale esplora il tema della memoria, in particolare la cultura del dopoguerra durante l’infanzia di Birnbaum in cui dichiara il proprio intento “di ripensare e di offrire al visitatore qualche spunto su che cosa abbia significato crescere all’‘ombra’ della Seconda guerra mondiale, il periodo in cui il sogno americano è stato usato come arma dagli Stati Uniti usciti vittoriosi dal conflitto”. I filmati sono dei girati del padre convertiti in digitale, tre gigantografie che costituiscono lo sfondo di questo periodo storico e cinque canali audio e video che includono estratti selezionati da programmi televisivi degli anni Quaranta e Cinquanta: dal talk show di Groucho Marx, programmi per bambini, western e film di fantascienza sulle missioni spaziali.
Immagine della mostra “Dara Birnbaum” dell’Osservatorio Fondazione Prada, Milano Foto: Andrea Rossetti Courtesy: Fondazione Prada
MAGGIORI INFO:
fondazioneprada.org
INDIRIZZO:
Galleria Vittorio Emanuele II, Milano
GIORNI E ORARI DI APERTURA:
Lunedì –venerdì: 14-20
Sabato–domenica: 11-20
Martedì chiuso
Photocredit Cover:
Dara Birnbaum
Technology/Transformation: Wonder Woman,1978-795’20”, colore, suono stereo. Courtesy Dara Birnbaum ed Electonic Arts Intermix (EAI), New York