Anna Wintour è una creatura leggendaria, non è semplicemente la direttrice di una rivista di moda. E a contribuire ad alimentare il mito, e sicuramente a diffonderlo anche presso chi di moda non ne ha mai masticato, ci ha pensato il romanzo Il Diavolo veste Prada scritto da Lauren Weisberger, ex assistente della Wintour, da cui è stato tratto l’omonimo film di successo. È stata proprio Anna Wintour, infatti, ad ispirare il personaggio, letterario e cinematografico, di Miranda Priestly, facendo conoscere il suo nome anche ai non addetti ai lavori.
Anna Wintour e Il Diavolo veste Prada
Ne Il Diavolo veste Prada, la Wintour viene raccontata come una donna potente e influente, in grado di decidere le sorti di designer e fotografi, una sacerdotessa consacrata al sacro altare del lavoro, crudele con le persone che lavorano con lei e per lei. Ma ridurre Anna Wintour al personaggio scritto dalla Weisberger e interpretato dall’ottima Meryl Streep sarebbe estremamente superficiale, in quanto non ci consentirebbe di comprendere a pieno l’importanza di quello che la direttrice di Vogue America è stata ed è per la moda.
Alcune notizie
Nominata, nel 2017 dalla regina Elisabetta II, Dame Commander of the Order of the British Empire in ragione del suo contributo alla moda e al giornalismo, presidente del MET Gala (prima di lei Diana Vreeland) direttrice di Vogue Usa dal 1988 e direttore artistico del gruppo Condé Nast a vita, ha cominciato la sua carriera giornalistica molto presto. Harper’s Bazaar, House & Gardens, Viva… sono solo alcuni nomi delle testate in cui la regina della moda ha portato la sua visione illuminata delle cose.
Anna Wintour: un’icona di stile
Di un’intelligenza acuta e dalla risposta sempre pronta (anche se spesso a parlare sono i suoi eloquenti silenzi), bella, brillante, perfezionista, elegantissima, Anna Wintour ha uno stile immediatamente riconoscibile. Il suo caschetto sempre perfetto, i suoi grandi e immancabili occhiali da sole, le scarpe Manolo Blahnik rigorosamente in una nuance nude, gli abiti midi e floreali, raccontano molto di lei ma non tutto. Forse, nemmeno le numerose biografie (non autorizzate o semi autorizzate), possono dirci davvero chi è questa leggenda della moda.
Citazioni
Probabilmente potranno le sue stesse parole. Ed è per questo che abbiamo raccolto alcune delle sue citazioni più famose, per raccontarvela un po’ più di quanto non faccia Il Diavolo veste Prada.
Vogue è una rivista di moda, e una rivista di moda è il cambiamento.
Quando le persone dicono cose degradanti sul nostro mondo penso sia perché si sentono in qualche modo esclusi. Non si sentono parte della “gente giusta”, ed è per questo che ci prendono in giro.
Alla fine io rispondo al mio istinto. A volte ho successo, e, ovviamente, a volte non ce l’ho. Tuttavia bisogna, penso, rimanere fedeli a ciò in cui si crede.
Sono molto brava a delegare. Le persone lavorano molto meglio quando hanno un vero e proprio senso di responsabilità. Ma allo stesso tempo, non mi piacciono le sorprese.
Nessuno vuole che la moda sembri ridicola, stupida, o al passo con i tempi. La gente vuole designer che facciano riflettere, che ti facciano guardare la moda in modo diverso. Ecco come cambia la moda. Se non cambiasse, non guarderebbe avanti. E questo è importante per me.
Non penso a me stessa come una persona di potere.
Realmente non seguo le ricerche di mercato. Alla fine io rispondo al mio istinto.
Forse quando a volte ci si imbatte in qualcuno freddo o brusco, è semplicemente perché sta lottando per il meglio.
I miei fratelli non capiscono il mio mestiere, lo trovano divertente.
Quando le persone dicono cose degradanti sul nostro mondo penso sia perché si sentono in qualche modo esclusi. Non si sentono parte della “gente giusta”, ed è per questo che ci prendono in giro.
Non so fare niente. Non so fare un vestito, non so creare un’immagine, non so scrivere. Ammiro molto chi è capace di fare queste cose, io non saprei da dove cominciare. Io reagisco al talento altrui, non ho talenti.
Bisogna andare in giro, vedere cose: proiezioni, spettacoli, mostre. Io viaggio molto e, ogni volta che cammino per strada, mi viene un’idea.
Mi sveglio ogni mattina alle 5 – sempre stata un’allodola – e sono sempre impaziente di arrivare in redazione.
Penso che tutti debbano essere licenziati almeno una volta. Ti costringe a guardarti dentro. Non me ne sono resa conto, quando mi è successo, ma è stata senza dubbio un’esperienza utile. Avere delle battute d’arresto è importante, fa parte della vita. La perfezione non esiste.
Non indugiamo in commenti postumi, andiamo avanti. Non ho bisogno che la gente mi dica se ho fatto un bel giornale oppure no: lo so, e procedo oltre.
La leadership consiste nell’avere un’idea e riuscire a realizzarla. Le idee vengono via un tanto al chilo, conta come le sviluppi.
La moda non è guardare indietro. È tutta basata sul guardare avanti.
Se non puoi battere la concorrenza, almeno vestiti meglio.
Crea il tuo stile. Lascia che sia unico e immediatamente riconoscibile.
Essere famosi è facile, il successo è un’altra cosa.
Si tratta sempre di tempismo. Se è troppo presto, nessuno lo capisce. Se è troppo tardi, tutti sono dimenticati.
Pinella PETRONIO
(Credit ph. @wintourworld)