E’ triste a dirsi, ma a breve si tornerà alla normalità e alle quotidiane abitudini. Ecco alcuni modi utili a vivere decisamente meglio.
1. Camminare allunga la vita e rinforza lo spirito. O quantomeno le cosce.
Mentre non sappiamo se camminare allunghi effettivamente la vita, farne un’abitudine comporta per me una serie di benefici fisici e non. Innanzitutto, i polmoni ta ringraziano per ogni forma di attività aerobica e semiaerobica che si pratichi; e in secondo luogo economicamente parlando, stiamo parlando di diverse decine di sterline risparmiate a settimana.
Ma soprattutto, camminare significa prestare attenzione a dove si sta andando: dover controllare, dove girare l’angolo, dove attraversare la strada; guardare i passanti, le vetrine, gli alberi. Anche quando non si può andare a spasso durante la giornata, perché la vita si mette di mezzo, quella mezz’ora di strada è utile per schiarirsi le idee, e staccare interamente dal lavoro.
2. Abbiamo un solo corpo, e poi dobbiamo tenercelo.
Tutti quei dolorini, doloretti, doloracci che si accumulano perché non prestiamo attenzione alla nostra postura; perché passiamo troppo tempo davanti ad uno schermo senza fare un po’ di movimento e guardare fuori da una finestra per cinque minuti, perché non facciamo due passi a piedi al mattino invece di prendere la macchina? (vedi punto 1)
Ma anche: la pelle che a trentacinque anni non è quella che era a venticinque, o diciotto; e non si tratta solo di una questione estetica, ma del mero fatto che una pelle disidratata è più sensibile a freddo, caldo, screpolature, arrossamenti.
I capelli sono un dramma tutti le mattine. Niente crema per i piedi tutti i giorni significa talloni spaccati in estate.
Non programmare pasti significa trovarsi eccessivamente sovrappeso, non i cinque che mi sarei aspettata: il genere di sovrappeso che comincia ad evere effetto sulle ginocchia.
Dedicare del tempo a prenderci cura di noi stese richiede attenzione e costanza; non viene naturale. Tuttavia, i benefici si sentono – e ancora più importante, se ne sente l’assenza quando l’attenzione in questione non viene dedicata.
3. Un’ora di quiete al giorno leva il medico di torno.
Difendiamo strenuamente il diritto a prenderci un’ora alla fine della giornata nella quale non parlare con nessuno. Non rispondere al telefono; non leggere messaggi; stare sveglia, a prescindere dall’ora, e ritagliarsi un’ora di silenzio per se stessi.
4. In fondo siamo animali creativi.
“[…] Si definisce creativo ciò che sia atto a creare; che abbia la capacità di creare.”Nei limiti di questa definizione, considero creative attività come disegnare, dipingere, cucire, ricamare, tessere, fare l’uncinetto, dedicarsi al bricolage, lo scrapbooking, il miniaturismo… Leggere non conta: non è previsto un prodotto finale o, se ce n’è uno, non è del tipo che rimane nelle mani.
5. La prima persona con la quale dobbiamo essere gentili abita nella nostra testa.
Mentre cerchiamo – cerchiamo! – di essere il più generosi che sia possibile con la nostra tolleranza, e di distribuirne in giro a mani piene quando abbiamo a che fare con gli errori degli altri, raramente offriamo la medesima cortesia a noi stessi: i nostri, di errori, sono assolutamente imperdonabili.
Ci rimuginiamo sopra. L’inciampo del mattino sta ancora venendo rimasticato a notte fonda, mentre cerchiamo di dormire; e non importa che siamo gli unici ad averlo notato!
SGA