Cresce la voglia di domotica nelle case italiane: negli ultimi due anni la presenza di sistemi di automazione che consentono di risparmiare fatica e soldi è cresciuta del 16%, mentre quasi il 60% degli immobili di nuova costruzione è già concepito con un elemento “intelligente” al suo interno.

Secondo i dati calcolati dall’Ufficio Studi di Immobiliare.it, che ha analizzato oltre 700.000 annunci italiani pubblicati sul suo sito, a fronte di una spesa iniziale che può variare dai 10 ai 15mila euro, il risparmio in bolletta può arrivare al 20%. Anche nella ricerca di un immobile l’automazione di base ha un’importanza sempre maggiore: il 22% degli utenti la considera una caratteristica importante o indispensabile; nelle grandi città si arriva addirittura al 33%.

Per quanto riguarda il tipo di automatizzazione degli ambienti, si va dagli elementi di base come la climatizzazione e i sistemi di apertura, a interventi più complessi come, ad esempio, antifurti, strumenti di telesorveglianza, sistemi di coordinamento degli elettrodomestici e per la distribuzione dell’energia elettrica, anche in caso di emergenza. Questi elementi più complessi, e quindi più costosi, rappresentano il 16% delle automazioni, ma nelle grandi città questa percentuale sale al 18%; ancora meglio nelle metropoli del Nordi Italia, dove si sale addirittura al 21%.

Sul gradino più alto del podio, tra le Regioni italiane, c’è il Trentino Alto Adige, dove il 78% degli immobili di nuova costruzione hanno almeno un elemento di domotica, di base o avanzato, seguita da Valle d’Aosta, Veneto, Lombardia e Piemonte. Le regioni meno domotiche sono quelle del Sud Italia: solo la Sardegna arriva al 15%, mentre tutte le altre hanno percentuali molto più basse.

Francesca SCARABELLI