Chiara Ferragni, Celine Bernaerts, Camihawke, Julie Demar, Chiara Maci, Brooke Saward… dalla moda al beauty, dai libri alla cucina, passando per i viaggi, i content creator influenzano sempre di più le nostre scelte d’acquisto e i nostri comportamenti. Tanto che possiamo asserire che ormai l’influencer marketing non sia più un’opzione per le aziende. I numeri parlano chiaro: “Nel 2022 – leggiamo su Engagei budget per l’Influencer Marketing sono saliti al 7,5% rispetto al budget totale per il marketing, contro il 6,5% di un anno fa. E nei prossimi tre anni si prevede che la quota salirà al 12,7%“.

Influencer marketing: l’indagine di Osservatorio InSIdE

L’Osservatorio InSIdE, promosso da Pulse Advertising in collaborazione con Eumetra e Università di Pavia, restituisce una mappa di quanto le scelte d’acquisto degli italiani siano condizionate dagli Influencer e dai loro messaggi. Gli ultimi dati, che hanno indagato la purchaise intention (ovvero l’intenzione ad acquistare) generate dagli influencer verso la propria community, restituiscono una fotografia che evidenzia come attualmente la figura dell’influencer sia in grado di condizionare non solo le scelte d’acquisto, ma anche i comportamenti del proprio pubblico.

28 milioni di italiani seguono almeno un influencer

28 milioni di italiani seguono almeno un influencer, un dato importante rilevato dall’Osservatorio e che spiega chiaramente perché i canali social vanno oggi considerati come uno strumento di comunicazione vero e proprio, in grado di veicolare ogni tipo di messaggio, anche quelli promozionali o finalizzati alla vendita diretta, che poi sono quelli che maggiormente interessano l’influencer marketing. Se gestiti in modo efficace, i social network permettono anche a piccole realtà di intercettare direttamente un bacino molto ampio di utenti profilati, proprio quegli stessi utenti che sono di fatto potenziali clienti.

Influencer marketing: fiducia prima di tutto

I dati, però, sottolineano come un influencer prima di riuscire a guidare le scelte d’acquisto dei suoi follower deve guadagnarsi la loro fiducia. Quando gli utenti incontrano una collaborazione tra brand e influencer (advertising) hanno da “abbastanza” a “molta fiducia”, solo un 16 % resta scettico e se GenZ e Millenials si approcciano con interesse a questi contenuti, i boomers sono più rigidi, meno abituati a certi meccanismi di promozione. Il dato interessante è verso chi o cosa viene riposta la fiducia: il 51% della Genz si fida del consiglio dell’influencer, mentre i boomers sono più pragmatici e si fidano del brand.

A prendere in considerazione i consigli dati dai creator sono anche i più attenti alle politiche di CSR delle aziende legate all’ambiente o alle condizioni di lavoro dei dipendenti dell’azienda in questione. Dal survey emerge anche che gli appartenenti alla comunità LGBTQ+, forse perché in media più giovani, siano più attenti a quel che dicono gli influencer seguiti e più propensi poi a seguirne I consigli, in particolare nell’abito dell’intrattenimento, cinema o serie TV.

GenZ e giovani mamme acquistano di più

La purchase intention risulta essere particolarmente forte per la GenZ ma nell’affidarsi agli influencers per le raccomandazioni sugli acquisti, insieme all’età, gioca molto la presenza di figli minorenni. Infatti, quando si ha un minorenne in casa è più probabile che mamme e papà prendano in considerazione prodotti consigliati da influencer e che in seguito si acquistino. In generale, ben il 57% del pubblico prende in considerazione un prodotto consigliato dal creator, cioè più di 21 milioni italiani.

Influencer marketing: i settori più social

I settori merceologici per cui questo processo sembra essere molto diretto sono: beauty & make-up, abbigliamento, cucina, tecnologia, videogiochi, cinema e serie tv. Il sondaggio restituisce una mappa importante sugli acquisti nati su suggerimento dei social, evidenziando le differenze in base al gruppo di utenti con alcune sorprese che potrebbero influenzare la direzione di investimento dei brand: più dell’80% dei boomers procede all’acquisto di prodotti beauty, seguito da cinema e moda. Per la GenX l’indice di interesse si concentra nel cinema, cucina e beauty, i Millenials comprano abbigliamento e molti più viaggi delle categorie precedenti.

Influencer marketing: il Campione intervistato

Il rilevamento è stato condotto da Eumetra, Istituto di ricerca sociale e di marketing, su un significativo campione di 2000 persone tra i 15 e 65 anni, equilibrato tra uomini e donne, suddivisi per fasce d’età secondo le metriche proprie del mondo dei social media: Baby boomers (1945-64), Generation X (1965 – 1984), Millennials (1984 – 1994), Generazione Z (1995 – 2010) provenienti da tutta Italia.

P.P.

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