Con la fine del Ringraziamento, celebrato ieri, ma in realtà con la fine del lungo week end di festa negli Stati Uniti si dà il via al periodo di Natale . Terminato il tacchino, sbocconcellata l’ultima fettina di Peacan Pie, per smaltire l’abbuffata, gli americani si allungano in passeggiate e, da qualche anno a questa parte nello shopping più sfrenato ( e conveniente).
A differenza del Cyber Monday, che nasce proprio come trovata pubblicitaria, il Black Friday ha una storia precedente, anche se è ben diversa da quella più condivisa sui social media.
E’ stato pubblicato un meme per cui il Black Friday si chiama così in quanto era il giorno in cui gli schiavi venivano svenduti. I ricchi possidenti, passato il Ringraziamento, si preparavano all’inverno facendo incetta di nuove braccia per il lavoro nelle piantagioni, approfittando di un prezzo scontato da parte dei negrieri.
Che il Black Friday fosse un giorno di saldi per gli schiavi è stato inventato. le prime tracce di Black Friday per descrivere il giorno dopo il Ringraziamento risalgono invece agli anni ’50: era un venerdì nero, perché secondo gli imprenditori i dipendenti si davano malati in modo da fare il ponte col weekend. Black Friday infatti non è festivo, e all’epoca non era ancora usanza offrire il giorno libero ai dipendenti non impiegati nel commercio.
La sua attuale accezione è invece merito dei poliziotti di Filadelfia, che avevano cominciato a usare l’espressione per descrivere un giorno segnato da ingorghi automobilistici e negozi invasi da clienti. Nel 1975 era nominato dal New York Times che lo definiva “il giorno più movimentato dell’anno per gli acquisti e il traffico” a Filadelfia, ma solo negli anni ’80 cominciò ad avere rilevanza nazionale.
Rimaneva il fatto che Balck Friday aveva un’accezione comunque negativa: i pubblicitari si sono messi al lavoro. Il Black Friday era il giorno in cui sui libri contabili si cominciavano ad annotare i profitti in inchiostro nero, quando fino a quel momento le perdite erano state annotate in inchiostro rosso. Per certi negozianti infatti erano proprio gli acquisti dello shopping natalizio quelli che permettevano di chiudere il bilancio in attivo. Stratagemma riuscito, via alle compere di Natale.
Silvia GALLI