Non ami qualcuno per il suo aspetto, o per i suoi vestiti, o per la sua macchina elegante, ma perché canta una canzone che solo tu puoi sentire“, scriveva Oscar Wilde. Ma in questi anni veloci e frenetici, è davvero difficile riuscire a concentrarsi per sentire le canzoni che emanano le persone chi ci stanno intorno. Siamo troppo concentrati sul lavoro, forse anche sui noi stessi, poco disposti a metterci in discussione. Non abbiamo mai tempo (a questo proposito leggete questo articolo sullo Stato di Flow), e questo ci preclude di aprirci a nuove esperienze e a nuove conoscenze. Si preferisce passare il poco tempo libero con gli amici di sempre. Ma questo non significa che non ci sia voglia di innamorarsi e di trovare la persona giusta, solo che è cambiato il modo di cercare l’amore. Le app di dating, a questo proposto sono effettivamente diventate il modo più pratico e veloce. Tinder, Bumble, Meetic, Raya sono tra le più usate e conosciute, ma PhaseApp promette di rivoluzionare il mondo delle app di incontri.

PhaseApp: la nuova frontiera del dating

Oggi a questa app si chiede sempre di più, soprattutto da parte degli utenti Millennials, considerati come i più esigenti. Non basta una gallery di foto ammiccanti, vogliono andare ben oltre. Ed è proprio a questo proposito in risposta a questo bisogno che si è sviluppata PhaseApp, che punta a coniugare mente e cuore. Si tratta di una app di dating relativamente giovane, che, però, si differenzia notevolmente da tutte le altre. Dopo un attento studio dei fenomeni di interazione online e aver analizzato i motivi che portano a naufragare la maggior parte dei match, gli sviluppatori di PhaseApp hanno deciso di affidarsi ad un team di consulenti esperti in psicologia, sessuologia e sociologia per strutturare un sistema di ricerca dell’anima gemella innovativo, e un percorso che potesse guidare gli utenti.

Un nuovo sistema di interazione

La percezione di non avere tempo e la soglia dell’attenzione che si è notevolmente abbassata (alcuni studi la fissano ad appena 8 secondi), sono condizioni che portano a naufragare moltissime chat, poiché non si ha abbastanza tempo da dedicare al proprio match, per scegliere i giusti temi di conversazione per mantenere il dialogo vivo ed interessante. Per molti utenti, soprattutto donne, un altro freno è dato dalla paura di imbattersi in qualcuno troppo insistente e che non sia in grado di accettare un rifiuto. Alla luce di tutto ciò, PhaseApp ha creato un sistema di interazione assolutamente nuovo per le app di dating in cui non si creano connessioni a partire da foto profilo, ma basate sull’affinità.

PhaseApp: come funziona

La conoscenza è affidata ad una batteria di domande, suddivise per fasi, che vengono sottoposte ai due utenti. Nelle prime fasi si tratta di cose più generiche per iniziare la conoscenza, in quelli successivi si va sempre più sul personale, fino ad arrivare alle fantasie e ai desideri sessuali. La domanda successiva viene posta solo dopo che entrambi hanno risposto, creando così un clima di attesa, e proseguendo solo se tutti e due lo desiderano.

Un “duello di domande”

Marco Ciarlante, responsabile marketing e comunicazione di PhaseApp, commenta così: “Si tratta di un modo innovativo per fare conoscenze, evitando di perdere tempo a chattare con chi poi scopriamo non avere nulla in comune con noi. Grazie ad un team di esperti, siamo riusciti a creare dei cluster di domande mirate, sempre interessanti e mai banali, che permettono di conoscere se stesso e l’altro in modo più approfondito. Questo permette di capire più velocemente se l’altro fa per noi. Inoltre, da quando abbiamo aggiunto la possibilità di invitare a questo ‘duello di domande’ anche persone che già si conoscono, sono sempre di più le coppie già formate che usano la nostra app per mettere un po’ di pepe nel rapporto o approfondire la conoscenza”.

 

P.P.