Gennaio è il mese più triste dell’anno. Forse, per questo, si è sentita l’esigenza di istituire una giornata in cui viene celebrato un gesto piccolo, naturale e istintivo, in grado di regalare una gioia immensa. Il 21 gennaio si festeggia, infatti, il National Hugging Day, la giornata mondiale dell’abbraccio. Per ricordarci che basta un solo abbraccio per eliminare tutta la tristezza del mondo. Anche quella che ci sembra più invincibile e insuperabile. Basta un solo abbraccio per rimetterci insieme quando sembra che stiamo crollando a pezzi.

National Hugging Day

In questi tempi veloci, in cui la realtà virtuale sembra avere soppiantato una quotidianità fatta di sguardi, in cui le chat su whatsapp hanno sostituito le serate insieme e i cuoricini su Instagram hanno rimpiazzato le chiacchiere fino a tardi, il National Hugging Day assume un valore importantissimo. Istituito nel 1986 a Clio, in Michigan, dal reverendo Kevin Zaborney per offrire un momento di conforto durante un periodo dell’anno spesso difficile tra Natale, Capodanno e San Valentino, vuole incoraggiare le persone ad esprimere affetto in modo semplice e spontaneo attraverso un gesto tanto piccolo quanto rivoluzionario. L’invito è ad abbracciare più spesso famiglia e amici, anche se Zaborney sottolinea l’importanza di chiedere il consenso, rispettando sempre lo spazio personale degli altri. E festeggiare il National Hugging Day significa ricordarsi e ribadire l’importanza del contatto umano, spesso trascurato nella frenesia quotidiana.

Il potere di un gesto semplice

Il National Hugging Day, che dall’America si è poi diffuso in tutto il mondo, insomma vuole essere un invito a riflettere sul potere terapeutico di un gesto così semplice, ma intrinsecamente significativo, che, se praticato consapevolmente, può portare benefici tangibili alla salute mentale e fisica, sia negli adulti che nei bambini. Noi oggi vogliamo festeggiare questa ricorrenza, condividendo con voi alcune riflessioni e pensieri di grandi personaggi che hanno scritto con la loro arte o le loro vite pagine importanti della storia.

National Hugging Day, frasi e riflessioni

“Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei, ti darei un bacio e ti chiamerei di nuovo per dartene altri”, Gabriel García Márquez.

“C’è un posto nel mondo dove il cuore batte forte, dove rimani senza fiato per quanta emozione provi; dove il tempo si ferma e non hai più l’età. Quel posto è tra le tue braccia in cui non invecchia il cuore, mentre la mente non smette mai di sognare”, Alda Merini.

“Quando sentiamo il bisogno di un abbraccio, dobbiamo correre il rischio di chiederlo”, Emily Dickinson.

“Tenevamo gli occhi fissi nel cielo, e mi pareva che le anime nostre si parlassero attraverso l’epidermide delle nostre mani e si abbracciassero nei nostri sguardi che s’incontravano nelle stelle”, Giovanni Verga.

“E se tu fossi qui, adesso, ti abbraccerei con tutte le mie forze fino a spezzarci entrambi nell’impeto di quel che provo per te”, David Grossman.

“Durante la notte si svegliò e la strinse forte come se lei fosse tutta la vita e gliela volessero portar via. La strinse sentendo che lei era tutta la vita che poteva esserci per lui, ed era vero. Ma lei dormiva profondamente e non si svegliò”, Ernest Hemingway.

“Lo scopo di essere marito e moglie è abbracciarsi quando i tempi duri bussano alla porta”, Nelson Mandela.

“Con gli abbracci si rompevano le righe dell’autorità, che separava, proibiva, condannava”, Erri De Luca.

“Io desidero stringere tra le mie braccia l’affabilità che non è ancora venuta al mondo”, James Joyce.

“L’intero corpo talvolta può dolere per la nostalgia di un abbraccio che non c’è più, soprattutto la mattina, nel momento in cui si aprono gli occhi, soprattutto la notte, nell’attimo prima di assopirsi”, David Grossman.

“A volte, di telepatia, ce n’era già a sufficienza in in abbraccio”, Stephen King.

“Migliaia e migliaia di anni/Non basterebbero/Per dire/Il minuscolo secondo d’eternità/In cui tu m’hai abbracciato/In cui io t’ho abbracciato”, Jacques Prévert.

“Per una donna, l’abito più elegante è l’abbraccio dell’uomo che ama”, Yves Saint Laurent.

“Negli abbracci forsennati o dolcissimi, non era il tuo corpo che cercavo, bensì la tua anima, i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti, i tuoi sogni, le tue poesie”, Oriana Fallaci.

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