Il detto deriva da un’antica favola di Esopo nella quale una volpe, triste per aver perduto la sua folta coda in una tagliola, ricevette in dono dai suoi amici una bella coda di paglia per sostituire quella vera.
La coda finta era talmente bella che nessuno, a parte i suoi amici, immaginava che essa non fosse l’originale.
Un giorno però il segreto della volpe venne svelato e giunse alle orecchie dei contadini che, venendo a conoscenza della particolarità della vorace bestiola, accesero numerosi fuochi attorno ai pollai, di modo da proteggere le galline da eventuali assalti.
La volpe, sapendo che la sua coda posticcia di paglia prendeva fuoco facilmente, non si avvicinò più ai pollai.
Di qui anche il detto toscano “chi ha la coda di paglia ha sempre paura che pigli fuoco“.
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