Questa frase, divenuta celeberrima, è stata pronunciata dal filosofo statunitense Ebert Hubbard, passato alla storia anche per la tragica morte con la moglie Alice sul transatlantico Lusitania. Con questa frase, Hubbard volle sottolineare che la sincerità e la profondità di un’amicizia si misurano anche dalla capacità di piacere all’altro, nonostante difetti e segreti.

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