Sin da bambino  Danilo Restivo ha dato evidenti segni di grave disagio psicologico. Le prime segnalazioni di comportamenti abnormi sono riconducibili al periodo delle scuole elementari.

La sua patente di “mostro” oggi è ormai stata sancita da ben 2 gradi di giudizio in Italia ma non solo, dal momento che è stato condannato anche per un altro agghiacciante delitto in Inghilterra, quello della sarta (sua dirimpettaia a Bournemouth, trovata barbaramente assassinata e mutilata all’interno della sua abitazione il 12 novembre del 2002) Heather Barnett.

Gli inglesi se la sono presa con una certa calma, ma mai quanto noi. Quasi 9 anni dopo il delitto della Sig.ra Barnett infatti Restivo è stato condannato, alla fine di giugno del 2011, all’ergastolo, senza la possibilità Roberta-Bruzzone-criminologadi ottenere alcun beneficio per il resto della sua vita.

Queste le parole del giudice al momento della lettura della sentenza: “Tu resterai in carcere per tutta la vita. Non meriti alcuna attenuante. Sei un assassino depravato e calcolatore“. E resterà fino al suo ultimo giorno un detenuto delle carceri inglesi. Se non altro ergastolo lì vuol dire “fine pena mai”. E, considerata la pericolosità sociale del “parrucchiere” (questo ormai è il suo soprannome da serial killer) almeno possiamo stare tranquilli: non potrà uccidere mai più. Restivo, anche in caso (come appare assai probabile) di condanna definitiva, non verrà mai in Italia a scontare la sua condanna per il primo brutale delitto della sua serie.

Ma non è finita qui… (continua la prossima settimana)

Roberta BRUZZONE – criminologa e psicologa forense Presidente dell’Accademia Scienze Forensi 

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