In commercio, da qualche tempo, sono comparse le cosiddette “striscette” che altro non sono che strisce adesive da applicare lungo l’arcata dentale superiore e inferiore : usarle è facilissimo e non serve l’aiuto del dentista, ma sentendo il parere di professionisti queste non sono un prodotto efficace. Certamente si nota un risultato visibile ad occhio nudo, tuttavia aumenta in maniera esponenziale la sensibilità dentale e fastidiosi bruciori alle gengive, inoltre il risultato non è duraturo nel tempo.
Per migliorare il bianco del proprio sorriso, la soluzione è una e una sola: andare da un professionista ed affidarsi a cure personalizzate. Il dottor Paglieri, ad esempio propone due alternative, l’una è da effettuarsi sulla poltrona del dentista e prevede un trattamento con il laser e l’uso di gel attivato da una lampada a raggi ultravioletti, una soluzione molto drastica che si adotta solo per i casi più complicati anche perché ha lo svantaggio di dover essere ripetuto più volte a distanza di pochi giorni.
L’alternativa, quella più comune, semplice e consigliata dai dentisti consiste nell’utilizzo di mascherine in polietilene fatte sulla base della propria impronta dentale. Le mascherine vengono indossate un’oretta al giorno con all’interno alcune gocce di gel sbiancante e l’operazione va ripetuta quotidianamente per almeno due settimane.
Questa soluzione, spiega il dottor Paglieri ha parecchi vantaggi, innanzitutto la mascherina è preparata dal dentista che, dopo una visita accurata, conosce le caratteristiche del paziente e sa come trattare i diversi tipi di smalto, inoltre, cosa non da sottovalutare, le mascherine vengono preparate una tantum,
Meglio quindi, affrontare la spesa di una mascherina una volta piuttosto che affidarsi alle promesse di strisce adesive o dentifrici miracolosi.
Silvia GALLI
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