C’erano eccome!
Il Regno Unito aveva un primo ministro donna (primo ed unico) dal carattere di ferro: “the iron Lady” Margaret Thatcher guidò il suo stato ininterrottamente per undici anni, dimostrando a tutto il mondo cosa potesse fare una donna al potere.
Allo stesso tempo un’altra donna spettacolare calcava le scene del Regno Unito e di tutto il mondo: nel 1981 Diana Spencer diventava ufficialmente quella che tutti avremmo conosciuto come Lady D (e pianto per la sua prematura scomparsa).
Intanto in Italia Lorella Cuccarini era regina del varietà, mentre Ilona Staller alias Cicciolina riscriveva a modo suo il mondo del porno, grazie alla novella agenzia Diva Futura.
A quel tempo il mondo imparava a muoversi a tempo sulle note di Like a Virgin, perché il travolgente successo della giovane Madonna era appena iniziato: era il periodo delle super modelle e Carol Alt solcava le passerelle con leggiadria, apparendo in un decennio su circa 500 copertine di riviste.
Ma, ad anticipare le donne multitasking, c’era anche la francese Amanda Lear: cantautrice, modella, attrice, cantante, scrittrice, pittrice, presentatrice televisiva e musa ispiratrice del grande Salvador Dalì.
Un decennio frizzante e colorato che ha visto protagoniste tra le altre anche la divertente Jessica Rabbit (in Hanno ucciso Roger Rabbit) e la dolce Ariel, protagonista del film Disney La Sirenetta (1989).
Un periodo che i nostalgici rivivono ascoltando musicassette di Michael Jackson, guardando Ritorno al Futuro e spiluzzicando pennette alla vodka, mentre noi donne ricordiamo con gratitudine per il referendum sul diritto all’aborto, la diffusione della pillola anticoncezionale e l’istituzione della Commissione Nazionale per la realizzazione della Parità e delle Pari Opportunità fra uomo e donna presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Come diceva Margaret Thatcher “Essere potenti è come essere una donna. Se hai bisogno di dimostrarlo vuol dire che non lo sei”: un’eredità degli anni 80 che rimane nel cuore.
Erika POMPILI
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