Sarà ancora lei la Lady Argentina. Cristina Fernández de Kirchner, 58 anni, ha stracciato il suo avversario nella corsa alla Casa Rosada, il socialista Hermes Binner, ottenendo il 54% delle preferenze alle urne.
Vedova – il marito Nestor, che le aveva lasciato la poltrona presidenziale nel 2007, è morto poco meno di un anno fa, colpito da un infarto in Patagonia – madre di due figli, Maximo e Florencia, Cristina è una ‘primera dama‘ dal pugno di ferro ma dalle grandi passioni.
”Continuerò a lottare per tutti gli argentini” è stato il suo motto dopo la scomparsa del compagno di una vita. Definita l’erede di Evita Peron, Cristina ha dato vita giorno dopo giorno al mito soprannominato in tutta l’Argentina come il ‘‘fattore K”, ovvero una sorta di post-peronismo, che si sta rivelando sempre più come la formula vincente.
La pasionaria Cristina raccoglie il sostegno dei ceti più umili, delle giovani classi sociali, del mondo delle associazioni, ma anche della ricca borghesia, dell’universo imprenditoriale. Parola d’ordine: trasversalità sociale. E’ lei il nuovo mito attorno a cui si concentra tutto il popolo dell’Argentina.
Cristina è riuscita a disattendere abilmente le previsioni che vedevano il suo mandato esaurito dopo la morte del marito ed ex presidente Nestor e la rielezione al secondo mandato è la conferma del suo riscatto politico. E con lei il kirchnerismo si conferma come forza politica più a lungo al potere in Argentina. Anche se oggi, rispetto a 4 anni fa, la Lady Pasionaria si trova di fronte a sfide diverse e ad un Paese il cui assetto politico ed economico è mutato gradualmente: se nel 2007, mentre Europa e Stati Uniti si avviavano verso la recessione, l’Argentina viveva la sua rinascita economica, ora la crisi mondiale rischia di investire tutto il globo, Argentina e Sud America comprese.
Ed è proprio l’America Latina a confermarsi la patria per eccellenza delle quote rosa al potere: oltre a Cristina, da quest’anno anche il Brasile ha un presidente donna, Dilma Rousseff. E ancora Laura Chinchilla alla guida del Costa Rica, Michelle Bachelet in Cile, anche se il suo mandato è terminato nel 2010, e Susana Villarán sindaco delle capitale del Perù, Lima.
Alessia Casiraghi