LA TOMBA DI DE PEDIS

Lo scorso 14 maggio è stata finalmente aperta la tomba di Enrico “Renatino” De Pedis, il boss della banda Magliana sepolto nella basilica di Sant’Apollinare nel pieno centro di Roma.

All’interno della cripta il suo cadavere era ancora in buone condizioni, tanto che è stato possibile prendergli le impronte digitali per accertarsi della sua identità.

Di Emanuela Orlandi però, com’era prevedibile, nessuna traccia. Il fratello di Emanuela, Pietro, che in questi anni non ha mai smesso di lottare per la verità, ha dichiarato: «è un passo importante, almeno per togliere ogni dubbio. Era doveroso fare un’ispezione nella basilica di Sant’Apollinare per mettere un punto a questa ipotesi. Non ho mai creduto che Emanuela potesse trovarsi nella basilica e non lo credo tutt’ora. Se ci sono ossa più recenti, verranno analizzate, ma solo per togliere un dubbio».

Polizia scientifica e archeologi forensi hanno infatti analizzando circa 200 cassette contenenti resti umani risalenti ad epoca pre-napoleonica e conservate nell’ossario della basilica, allo scopo di escludere totalmente la presenza di resti della quindicenne cittadina vaticana.

Tra queste ossa tuttavia sono stati trovati anche resti umani ben più recenti e risalenti a circa 30/40 anni fa, ossia risalenti ad un intervallo temporale compatibile con la scomparsa sia di Emanuela Orlandi che di Mirella Gregori.

I risultati si avranno tra la fine di giugno e gli inizi di luglio, dopodiché, salvo colpi di scena, l’inchiesta verrà chiusa.

Tra le cinque persone ad oggi indagate per l’omicidio di Emanuela Orlandi ricordiamo: Sergio Virtù, autista di De Pedis, Angelo Cassani, detto “Ciletto”, Gianfranco Cerboni, detto “Gigetto”, tutti in qualche modo collegati alla banda della Magliana, e Sabrina Minardi, ex amante di De Pedis e supertestimone che ha ricollegato la sparizione della ragazza proprio alla banda della Magliana.

Per sapere realmente che cosa è successo ad Emanuela e se davvero i suoi resti sono tra le ossa prelevate dalla basilica si Sant’Apollinare dovremo quindi attendere ancora qualche mese.

 

Roberta BRUZZONE – criminologa e psicologa forense Presidente dell’Accademia Scienze Forensi